Un nuovo caso Calhanoglu può accendere il mercato sull’asse Milan-Inter: tifosi rossoneri semplicemente furiosi, la situazione precipita
Nel calciomercato post pandemia, molte cose sono cambiate. Si tratta di una fase in cui le società difficilmente hanno la possibilità di effettuare acquisti economicamente molto onerosi, se non con l’utilizzo di formule molto creative. E dove è molto più frequente vedere cambi di maglia davvero imprevisti e separazioni a parametro zero. 
Inter-Milan, è sempre derby: tensione a mille
E’ stato il caso di Hakan Calhanoglu, protagonista di uno dei trasferimenti più clamorosi la scorsa estate. Il turco, dopo quattro stagioni al Milan, non ha rinnovato il contratto e si è trovato sul mercato con la possibilità di essere acquistato senza spendere nulla per il suo cartellino. Cambio di squadra ma non di città, con l’Inter che si è trovata nella condizione improvvisa di dover sostituire Christian Eriksen, dopo il terribile incidente occorso al danese nel corso di Euro 2020, e che si è portata a casa un giocatore di sicuro affidamento. Calhanoglu, di sicuro, non ha trovato il favore dei suoi ex tifosi, che già avevano dovuto incassare l’addio alle stesse modalità di Gianluigi Donnarumma e nel corso dei due derby di questa stagione è stato pesantemente bersagliato dalla Curva Sud rossonera. Lo stesso avverrà nei prossimi due derby che si disputeranno in Coppa Italia. Ma il turco ha dimostrato di avere spalle larghe, come dimostra il gol segnato su rigore nel derby d’andata, proprio sotto la Sud. Un nuovo caso simile, però, potrebbe verificarsi al termine di questa stagione e infiammerebbe ulteriormente la rivalità sotto la Madonnina.
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Kessie all’Inter come Calhanoglu, ‘tradimento’ imperdonabile
L’Inter infatti sta pensando piuttosto seriamente a Franck Kessie, pregustando l’opportunità di mettere a segno un altro scippo a titolo gratuito ai cugini milanisti. L’ivoriano, come i suoi predecessori, accampa richieste piuttosto elevate in termini di ingaggio per rinnovare il contratto in scadenza a giugno. Il Milan, per venirgli incontro, si è detto disposto ad aumentargli lo stipendio dagli attuali 2,2 milioni di euro a 6 milioni, ma per il centrocampista e il suo entourage tutto questo non basta. La richiesta resta di 8 milioni di euro a stagione, una cifra irricevibile per la dirigenza milanista.
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Si intravedono i primi segni di una frattura tra il giocatore e la tifoseria, che a lungo ha avuto pazienza ma ora la sta esaurendo. Primi fischi, piuttosto copiosi in verità, in occasione della partita contro la Sampdoria. E il pensiero di quell’intervista ad agosto in cui il ‘presidente’ aveva detto che dopo le Olimpiadi di Tokyo con la sua nazionale sarebbe tornato a Milano per restare, per sistemare tutto e firmare il rinnovo. Dichiarazioni rimaste lettera morta e ora la tifoseria chiede il conto.
