Doping, cosa ha tradito Pogba: le responsabilità del francese

Fa discutere la positività al test antidoping di Paul Pogba, che ora rischia grosso. Ecco cos’è che avrebbe ‘tradito’ il calciatore della Juventus.

Non bastasse l’inchiesta ancora viva e vegeta sulle plusvalenze, i risultati altalenanti e i tanti infortuni in squadra, in casa Juventus si è unita un’altra grana che rischia di far fuori definitivamente un elemento importante e molto amato.

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Paul Pogba sospeso per via della positività all’antidoping (Ansa) – Cm24.it

Da qualche giorno l’ambiente bianconero è in crisi, per via della notizia della positività al test antidoping di Paul Pogba. Il centrocampista francese classe ’93, dopo una stagione passata in infermeria, sembrava pronto a ricominciare con una forma fisica migliore e lontano dagli infortuni più gravi.

Invece è arrivata una inaspettata batosta. Pogba è risultato positivo al test effettuato, come da normativa vigente, al termine di Udinese-Juventus, prima giornata del campionato in corso. L’ex Manchester United sarebbe risultato positivo al testosterone. Ma andiamo a capire meglio di cosa si tratta.

Cos’è il testosterone e come potrebbe essere stato assunto da Paul Pogba

Cominciamo nel dire che il testosterone è fondamentalmente un ormone steroideo che fa parte del gruppo degli androgeni, ovvero le sostanze responsabili dei caratteri secondari maschili, quali ad esempio la barba o la voce profonda.

Tale ormone è però assimilabile come farmaco, per coloro che ne hanno bisogno. Per esempio atleti con patologie endocrine, quali l’insufficienza surrenalica, diabete mellito, deficit di GH, infertilità maschile e femminile, ipogonadismo maschile e disforia di genere.

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La Wada considera il testosterone come doping (Ansa) – Cm24.it

Peccato che, secondo la norma sulla medicina sportiva, il testosterone è tra le sostanze che considerate dopanti. Senza una prescrizione comprovata da esigenze sanitarie, un atleta (un calciatore in questo caso) non può assumere tale ormone, visto che rappresenterebbe una illecita assimilazione di farmaci stimolanti.

La Wada (World Antidoping Agency) riconosce come cause valide per la prescrizione del testosterone nell’atleta, solamente il comprovato ipogonadismo maschile da cause organiche, non per motivi anagrafici. Visto che Pogba non risulta affetto da questa problematica, è effettivamente da considerarsi punibile per la positività al doping.

Negli ultimi giorni si è detto e scritto che Pogba non avrebbe ingerito volontariamente del testosterone. La colpa della presenza nel sangue e nelle urine di questa sostanza in dosi maggiori della norma dovrebbe essere di qualche medicinale assunto da Pogba durante la sua permanenza negli Stati Uniti. Un vero e proprio autogol per il francese, che ora rischia addirittura anni di squalifica.

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