Superlega, Florentino Perez all’attacco: “Così muore il calcio”

Il presidente del Real Madrid, Florentino Perez è tornato a parlare della questione Superlega con una nuova punzecchiatura alla UEFA 

Varane Juventus
Florentino Perez, presidente del Real Madrid © Getty Images

Il numero uno del Real Madrid, Florentino Perez, nel corso di un’intervista a ‘El Transistor’ di ‘Onda Cero’, ha detto la sua verità sugli addii di Zidane Sergio Ramos. “Ho lottato perché rimanesse. Sono stato con lui tutto il pomeriggio per convincerlo. La lettera? Non l’ho letta. Giuro sui miei nipoti. Mi hanno detto che era brutta. Non l’ha scritta lui. Quello non è Zidane. Non ho parlato con Conte e Allegri. Ramos come un figlio, tornerà. Conosco Zidane, non mi ha sorpreso il suo addio, era una delle possibilità. È stato un anno molto duro. Ho passato una serata con lui cercando di convincerlo a rimanere e non mi ha mai detto nulla di quello che poi era nella lettera. Io gli voglio molto bene, gli auguro il meglio. So che sogna di allenare la Francia e certamente ci riuscirà. Era stanco, è stata una stagione complicata tra gli infortuni e il Covid-19. Non ho parlato con Zidane, non so se è a Madrid oppure no, ma gli voglio comunque bene. Se fosse per me, tornerebbe a essere allenatore del Real Madrid. Ora siamo contentissimi del ritorno di Ancelotti e di quello di Pintus, ci siamo accordati su di lui fin dall’inizio”.

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Superlega, Florentino Perez non molla: “Uefa? Così il calcio muore”

Argomento caldo per Perez anche la Superlega: “C’è un accordo vincolante e la Superlega va avanti. Ci minacciano per proteggere la loro posizione dominante e le squadre inglesi sono cadute sotto quella coercizione. Aspettiamo le decisioni del tribunale del Lussemburgo. Le squadre inglesi non se ne sono andate, ma sono state costrette dalla UEFA”.

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Perez continua: “Questa Superlega è formata dalle squadre che hanno più seguaci al mondo. Se non ci sono soldi il calcio muoreLa UEFA dovrebbe preoccuparsi di creare una competizione più attraente. Il calcio muore, non attrae i giovani, e il pubblico diminuisce. Se non si fa nulla, la situazione sarà molto brutta“.

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