Maldini: ”USA ’94, Sacchi, Berlusconi e la contestazione: vi dico tutto”

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Paolo Maldini © Getty Images

MALDINI, MEMORIE DAL PASSATO – A margine del Festival dello Sport, Maldini ha parlato del presente ma anche del suo passato glorioso col Milan e la nazionale: ”Ricordo il mio esordio e pensavo di non essere all’altezza della Serie A. Cominciai a prenderne consapevolezza solo in seguito… Oggi i talenti fanno fatica perché dopo le giovanili non sono pronti nemmeno per la C, per questo ci vogliono dei correttivi importanti come le seconde squadre… Sacchi? E’ un peccato che non abbia allenato a lungo, da noi è arrivato al momento giusto e possiamo dire che è stato un vero genio. Maniacale sotto ogni punto di vista, lo stress purtroppo lo ha consumato. Capello è stato un manager e un grandissimo allenatore, Liedholm ha avviato il ciclo del Milan. Ancelotti me lo sono goduto nel miglior momento della carriera. Gattuso? Ha un grande senso di appartenenza e dal punto di vista tecnico e tattico ha fatto dei miglioramenti importanti, ha la nostra fiducia e siamo fiduciosi.”

Maldini, tutti i retroscena…

MALDINI: ”BERLUSCONI UN VISIONARIO” – ”Berlusconi? Un visionario. Ci disse che saremmo diventati i più forti del mondo, noi non gli abbiamo creduto fino a quando non abbiamo preso consapevolezza dei nostri mezzi con Sacchi. Milan-Monza a San Siro? Conoscendo lui e Galliani non è un azzardo… Le amarezze più grandi? La finale di Liverpool e quella persa contro il Brasile sono state le più grandi, mentre in Corea tirai fuori il peggio di me… I fischi il giorno dell’addio? C’è stata un po’ di amarezza ma non ha rovinato quel momento. Non so cosa contestassero, so solo che in Italia manca cultura sportiva” ha concluso.

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