Crisi Milan, “colpa di Calhanoglu”: l’annuncio fa storcere il naso

Una crisi chiara, alcuni calciatori in difficoltà e un obiettivo ormai preciso: il Milan prova a rialzare la testa, e in una intervista sbuca il nome di Calhanoglu.

Tutto cambiato in meno di 6 mesi. In casa Milan dopo lo scudetto l’obiettivo era di migliorare la rosa per tentare di aprire un ciclo, ma a conti fatti la stagione ha già dato  alcuni verdetti.

Stefano Pioli
Stefano Pioli, tecnico del Milan (AnsaFoto)

Con la Supercoppa persa in un derby memorabile con l’Inter, la Coppa Italia abbandonata in anticipo, e una rincorsa complicatissima al Napoli, restano due le missioni per Pioli. In assenza di quelle la sua stagione potrebbe diventare pesante da digerire, e una qualificazione alla prossima Champions, magari facendo più strada possibile in quella ancora in corsa, sono condizioni non fissate, ma ormai chiarissime. Intanto il club si interroga su alcuni errori, che di certo non sono solo da attribuire all’allenatore. L’addio di Kessiè non è stato praticamente digerito e neanche sostituito, e le prestazioni dei centrocampisti hanno risentito dell’assenza dell’ivoriano.

Anche il mercato non è sembrato soddisfacente. L’investimento su De Keteleare al momento non ha dato frutti, Origi non sembra in grado di fare la differenza, e alcuni calciatori prelevati quasi da perfetti sconosciuti non hanno ancora l’appeal, la grinta e le caratteristiche per essere “da Milan”. Sui problemi dei rossoneri arriva quindi un parere molto autorevole e spiega quali potrebbero essere gli errori della società.

Milan in difficoltà: “Non hanno contromosse, e su Calhanoglu…”

Calhanoglu
Hakan Calhanoglu, passato dal Milan all’Inter (AnsaFoto)

“Il Milan contro la Lazio ha dato la sensazione di non avere le contromosse. Non abbiamo mai visto una squadra di Pioli fare così tanta fatica – ha ammesso Biasin a TvPlay -, e in passato ho visto grandissime partite dei rossoneri anche con mezza non a disposizione”.

Problemi di natura tattica quindi, ma anche nell’identità dei rossoneri. “In questo momento manca quello spirito che ha portato il Milan a vincere lo scudetto. La squadra di Pioli al primo affondo si sfalda e non riesce a ricompattarsi. Secondo me non è uno spogliatoio spaccato ma depresso”. 

Arrivano quindi anche valutazioni sul mercato. “Pioli non ha mai alzato la voce e due anni fa chiese di tenere Calhanoglu. In quella posizione di campo quel calciatore è fondamentale per il suo tipo di calcio. Il Milan vince lo scudetto perché Kessiè e Krunic sopperiscono quell’assenza, ma quest’anno il ruolo è scoperto, e pe il gioco di Pioli credo che questo sia un problema molto serio”. 

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