Dalle stelle alle stalle: il ‘nuovo Ronaldinho’ dell’Inter che si è ritirato a 29 anni

Sangue brasiliano, tecnica e dribbling da paura e tanta voglia di divertire e divertirsi. L’identikit è quello di Ronaldinho ma la storia è quella di un erede mancato, passato anche dalla Serie A.

Tanto spettacolare da vedere quanto fragile fisicamente: è la storia di Kerlon Moura Souza nato a IpatingaBrasile, il 27 gennaio 1988. Si tratta del ‘nuovo Ronaldinho’, passato anche dalla Serie A che però non è mai riuscito a far brillare una stella che sarebbe anche potuta essere molto luminosa. Quando ti ritrovi una tecnica come la sua e capacità di fare numeri da playstation e vivi nell’epoca di Dinho il paragone col fenomeno ex Barcellona e Milan diventa inevitabile, soprattutto se ti scorre sangue verdeoro nelle vene e il soprannome fa ‘Foquinha‘.

Ronaldinho © LaPresse

Un autentico calciatore da circo Kerlon, capace di numeri impressionanti palla al piede, da fermo. Numeri in velocità e persino con la testa, palleggiando col capo proprio come potrebbe fare una foca. Le similitudini con Ronaldinho si fermano però qui, perchè il numero 10 che illuminò il Camp Nou ha avuto una carriera da campione senza tempo, ben lontana da quella che ha portato Kerlon al ritiro addirittura prima dei 30 anni. 

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Dal paragone con Ronaldino al ritiro a 29 anni passando per l’Inter: la parabola di Kerlon ‘Foquinha’

Kerlon © LaPresse

Kerlon inizia a giocare nelle giovanili del Cruzeiro facendo il suo debutto nel Campionato brasiliano nel 2005. Lì dove inizia a costruirsi giocata dopo giocata quel soprannome che lo accompagnerà sempre: Foquinha. Il dribbling da foca è appunto il pezzo forte del repertorio ma il 16 settembre del 2007 ha la malaugurata idea di sfoderare quel numero contro i rivali dell’Atletico Mineiro. Un gesto che portò alla reazione forte Dyego Coelho che di fatto innesca un parapiglia partendo da una spallata sul volto. Un gesto che portò a ben 10 giornate di squalifica poi ridotte a cinque.

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Il prossimo step si chiama Italia, con un’affare in sinergia tra Chievo e Inter, che lo portano in Serie A nel 2008. Nello stesso anno in cui il giovane brasiliano è stato operato per la ricostruzione dei legamenti crociati proprio dal medico di fiducia dei nerazzurri, il professor Benazzo. 

Qui però qualcosa inizia già a rompersi nella storia di Kerlon che non incide in Italia raccogliendo appena 4 presenze senza gloria a Verona. Rimanendo di fatto a guardare l’Inter solamente da lontano prima di ripartire all’estero a caccia di un’esplosione che non arriverà mai. Nel 2009 altro crociato rotto, mentre nel 2010 c’è un problema alla caviglia, intanto che viene prestato senza successo alla formazione giovanile dell’Ajax. Il 26 gennaio 2011 viene annunciato il suo trasferimento in prestito al Paranà. Torna quindi in patria, ma nel campionato di Serie B, avviando definitivamente una parabola discendente irreversibile.

Tanti problemi fisici, gol e presenze risicatissime accompagnato gli anni conclusivi della carriera del ‘nuovo Ronaldinho’ che gioca anche in Giappone, Stati Uniti, Malta e Slovacchia senza mai trovare fortuna fino al ritiro dell’ottobre 2017: “Mi sono arreso agli infortuni. Sono stati anni di gioie e di vittorie, nonostante abbia giocato meno di quanto avessi voluto. La mia consapevolezza è che verrò ricordate per sempre grazie alla mossa della Foquinha, una cosa senza precedenti”.

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