Quando il Milan sbaglia la cessione: la top 5 dei rimpianti rossoneri, che disastri!

Anche i grandi club piangono ed il Milan ne sa qualcosa: la top 5 dei rimpianti rossoneri. Cessioni disastrose avvenute troppo presto…

Aubameyang
Aubameyang ©Getty Images

Il calciomercato sa regalare sempre forti emozioni, sia in positivo che in negativo. Tra acquisti da sogno e cessioni pesanti, ogni estate i tifosi vivono il lungo periodo del calciomercato trascinati da un mix di emozioni. Colpi fantastici, trattative impossibili ma anche cessioni pesanti. Un mix di emozioni che porta i tifosi a vivere l’estate in balia dell’entusiasmo.

Completamente diversa è però l’estate di calciomercato per i dirigenti calcistici. Per i protagonisti assoluti del mondo del pallone, la finestra estiva del mercato è uno dei momenti di maggiore tensione. Al tifoso l’errore è concesso. Al dirigente no. Sbagliare un colpo, una trattativa, può voler dire compromettere la propria reputazione, il proprio lavoro. Spesso può andar bene, altre volte no.

E tra ottimi affari fatti, può così capitare di incappare in clamorosi errori. Capita a tutti i dirigenti, compresi a quelli più esperti.

Questo lo sanno bene al Milan: nel corso degli anni, a causa di errate valutazioni di calciomercato, sono state tantissime le cessioni ritenute inizialmente corrette, ma tramutatesi poi in dolorosi rimpianti.

Abbiamo voluto raccogliere i 5 più incredibili rimpianti di mercato rossoneri inserendoli in una ricca TOP 5.

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Milan, la Top 5 dei rimpianti di calciomercato: quanti fenomeni!

Milan, non rinnova è uffiiale
Milan, giocatori riuniti © Getty Images

POSIZIONE N° 5: Matteo Pessina – Il classe 1997 oggi all’Atalanta apre questa top 5. Arrivato a Milanello a parametro zero nel 2015, dopo il fallimento del Monza, in rossonero non ebbe molte occasioni di dimostrare il proprio talento. Tanti prestiti in giro per l’Italia, tante occasioni mancate e poi, nel 2017, la cessione all’Atalanta per soli 2 milioni di euro all’interno dell’affare Conti. Un grosso rimpianto rossonero, soprattutto se pensiamo che oggi il Milan pare stia pensando proprio a lui in caso di addio di Calhanoglu. Sarebbe bastato crederci qualche anno fa…

POSIZIONE N°4: Francesco Acerbi – Acerbi si trasferì al Milan nel 2012 dopo l’exploit con la maglia del Chievo. Altissime le aspettative: Galliani puntò tutto su di lui, tanto da affidargli la pesantissima maglia numero 13, rimasta libera dopo l’addio di Nesta. Speranze non proprio ben riposte: il momento dei saluti arrivò infatti ben presto. Falcidiato da problemi extracalcistici, successivamente raccontati dallo stesso centrale, fu prima mandato nuovamente al Chievo, per poi essere ceduto al Sassuolo. Da avversario, il Milan ancora oggi assiste ai progressi di Acerbi, divenuto nel corso degli anni uno dei più affidabili centrali del panorama italiano ed europeo;

POSIZIONE N°3: Manuel Locatelli – A riprova che l’asse Milano-Sassuolo porta spesso i rossoneri a compiere dei grossi errori di valutazione, emblematico è il caso di Manuel Locatelli. 7 anni tra le fila delle giovanili del Diavolo, 2 anni in prima squadra e poi l’addio improvviso, direzione Emilia. Il salto di qualità avviene rapidamente ed è oggi sotto gli occhi di tutti: Locatelli è diventato in questi mesi l’oggetto pregiato del calciomercato, seguito insistentemente da JuventusManchester City. La sua cessione porterà il Sassuolo a collezionare una clamorosa plusvalenza ed il Milan a mangiarsi le mani;

POSIZIONE N° 2: Patrick Vieira – I più giovani non lo ricorderanno, ma Vieira rappresenta certamente uno dei più amari rimpianti della storia calcistica del Milan. Arrivato da giovanissimo in rossonero, collezionò soltanto 2 presenze nella stagione 1995-1996 prima di essere spedito con un biglietto di sola andata in direzione Londra. Scelta azzeccata per il calciatore, meno per il Milan: con l’Arsenal di Wenger riuscirà a scrivere la storia del calcio europeo. Nonostante i soli 12 mesi trascorsi nella Milano rossonera, Vieira non dimenticherà però mai quella breve avventura al Milan: “Essere al fianco di fenomeni del calibro di Maldini, Baresi e Costacurta – ha spiegato in una recente intervista – è stata la fortuna della mia vita. Mi ha fatto crescere, permettendomi di fare una grande carriera”. Peccato che però che quella straordinaria carriera lo abbia portato a vivere esclusivamente lontano da Milanello.

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POSIZIONE N°1: PIERRE EMERICK AUBAMEYANG – Quello che a ragione viene considerato come uno dei più grandi attaccanti al mondo, rappresenta allo stesso tempo il più grande rimpianto della storia rossonera. Pierre Emerick Aubameyang, oggi attaccante e capitano dell’Arsenal, avrebbe potuto (e dovuto) essere il leader dell’attacco rossonero per tanti anni. Dal 2007 al 2011 restò sotto l’egida meneghina senza però vestire, quasi mai, la maglia rossonera. Così Auba intraprese un personale tour della Ligue 1 in prestito, sognando un giorno di tornare da protagonista. La cessione a titolo definitivo al Saint Etienne spezzò definitivamente quel sogno ma, come in tutte le grandi storie d’amore, non mancherà da lì a breve ultimo e devastante colpo di coda. Nell’estate 2017 il Milan vuole Aubameyang ed Aubameyang vuole il Milan. Un matrimonio quasi perfetto e pronto ad essere celebrato. Per ragioni ancora oggi ignote, i dirigenti dell’epoca preferiscono però puntare su André Silva chiudendo così definitivamente la porta ad un amareggiato Aubameyang, distrutto per il mancato ritorno al Milan. Un “doppio rimpianto” rossonero che, ne siamo sicuri, fa imbufalire ancora oggi diversi fedelissimi milanisti.

https://www.youtube.com/watch?v=skaqxEg-J1A

 

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