Torna a parlare Antonio Cassano, e come spesso capita non è mai banale. Nel mirino dell’ex fantasista di Inter, Roma e Milan ci è finito Massimiliano Allegri
Percorso ancora troppo altalenante per la Juventus che nonostante il ritorno di Massimiliano Allegri sta incontrando difficoltà importanti sia dal punto di vista del gioco che dei risultati. La posizione in classifica in campionato non soddisfa, e in Champions, al netto del passaggio del turno già ottenuto, la figuraccia di Londra col Chelsea fa storcere il naso.
Sul banco degli imputati ci è finito inevitabilmente anche lo stesso Allegri per il gioco espresso dalla squadra e il progetto che non decolla. In particolare tra i detrattori dell’allenatore toscano c’è anche Antonio Cassano.
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Cassano mette nel mirino Allegri: “Va aiutato, o dalla Madonna o dallo psichiatra
Cassano nel corso del suo consueto intervento su Twitch alla ‘Bobo TV’ non si è risparmiato nei confronti di Allegri delineando la situazione: “La cosa più sconcertante sono le dichiarazioni. Puoi prendere per il culo chi non ha mai giocato a calcio, gli incompetenti, ma i tifosi hanno gli occhi e poi soprattutto ci siamo noi. Ha detto che hanno fatto un buon primo tempo? Se la partita finiva 9-0 doveva dire anche grazie, non hanno fatto una mezza uscita. Il Chelsea ha squarciato la Juve per ritmo ed idee. Allegri non può andare avanti così, o si dà una mossa o va di male in peggio. La Juve è la squadra più forte in Italia, ma il suo 4-4-2 mi ricorda quello di Simeone che sul esterni metteva dei centrocampisti centrali. Sono due partita che fa giocare quattro centrocampisti centrali, è una follia. Io non ce l’ho con la Juve ma è una follia”.
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Cassano ha quindi rincarato: “Questa squadra non può giocare così, è impressionante. Prenderà 10, 20, 30 milioni ma qualcuno lo deve aiutare: la Madonna, lo psicologo, lo psichiatra, qualcuno dell’enoteca che lo fa bere. Lui è bravo nella gestione dei campioni, ma per ricostruire e dare un gioco prendere Allegri è stato l’errore più grande che la Juve potesse fare. Non è che lui non può e non vuole fare certe cose, è che non sa farle”.