Cosa succede se l’arbitro non ha il fischietto?

Lo strumento principe dato in dotazione agli arbitri di calcio è il fischietto, che adopera per praticamente ogni compito da svolgere sul terreno di gioco. Cosa accade però quando non ne è provvisto? 

Maurizio Mariani arbitro
Maurizio Mariani arbitro © Getty Images

Il mondo del calcio è pieno zeppo di regole e curiosità non sempre note al grande pubblico che spesso riguardando anche gli elementi basilari dello stesso sport più amato dagli italiani. Nascoste nei meandri del regolamento sono infatti presenti alcune norme del tutto particolari che richiedono una visione più attenta. Si tratta di determinate situazioni a dir poco anomale che capitano piuttosto raramente sui campi di calcio, ma che potrebbero anche spiazzare i tifosi. Tra le figure in questo senso più sotto la lente di ingrandimento degli appassionati ci sono sempre gli arbitri, spesso criticati e al centro di polveroni per le complesse decisioni che si ritrovano a prendere ogni fine settimana. Lo strumento principale con cui i direttori di gara esprimono il loro compito è il fischietto che viene impiegato in praticamente quasi ogni fase di gioco: dal calcio d’inizio alla battuta di un calcio di punizione o rigore. Cosa succederebbe però nel caso in cui l’arbitro non avesse il fischietto? 

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Cosa succederebbe però nel caso in cui l’arbitro non avesse il fischietto?

Il fischietto dell’arbitro è lo strumento fondamentale utile a prendere in mano e dirigere la partita, quasi come la bacchetta per un direttore d’orchestra, utile anche a farsi ‘sentire’ dagli stessi calciatori nelle situazioni più concitate. Durante un match però potrebbe accadere di tutto, ed anche che  l’arbitro non riesca a fischiare per cause non dipendenti dalla sua volontà come lo smarrimento o la rottura dello stesso fischietto. In tal caso, il direttore di gara, dovrà richiamare l’attenzione a gesti o a voce. Successivamente il gioco dovrà riprendere con una rimessa o dall’ultima infrazione rilevata.