La Wta ha ufficializzato un’importante decisione relativa al calendario tennistico femminile del 2023. Attesa ora per la programmazione
Un grande ritorno non privo di polemiche quello ufficializzato dalla WTA con il comunicato emesso nei giorni scorsi.
Da settembre, dopo la conclusione dello Us Open, il tennis femminile tornerà in Cina con una programmazione ancora da definire. Era dal 2020, anno di inizio della pandemia da Covid-19 scoppiata proprio nel paese asiatico, che la Wta non disputa un torneo in Cina. L’ultimo si è giocato a fine 2019 a Shenzhen con le Wta Finals (l’equivalente del main event Atp di Torino) vinte da Ashleigh Barty, l’ex numero uno ritiratasi lo scorso anno.
Se nel 2020 la pandemia e le limitazioni negli spostamenti avevano impedito l’organizzazione degli eventi tennistici in Asia, successivamente la decisione di abbandonare la Cina da parte della Wta era scaturita in seguito alla sparizione della tennista Peng Shuai.
Quest’ultima aveva accusato un ex alto funzionario del Partito Comunista di averla molestata sessualmente. Per denunciare l’episodio, la Peng aveva pubblicato un post sul social network Webo poi cancellato. Da allora, non si sono più avute notizie sulla tennista che ha, di fatto, abbandonato la carriera agonistica nella quale aveva raggiunto la vetta nel ranking di doppio con due vittorie Slam a Wimbledon e Roland Garros.
La sparizione di Peng Shuai scosse non solo il tennis. Nonostante i video poi circolati che la riprendevano in famiglia o in altre attività, sui social si è scatenata una campagna a sostegno della tennista con lo slogan “Where is Peng Shuai”. Una mobilitazione mondiale sfociata il 1 dicembre 2021 nella decisione da parte della WTA di sospendere a tempo indeterminato i tornei in Cina e Hong Kong.
Ora dopo un anno e mezzo, ecco il dietrofront. Nel citato comunicato in cui si annuncia il ritorno dei tornei cinesi, la Wta, di fatto, ammette la sua “sconfitta” sul caso Peng e spiega che “la situazione non è cambiata” e non si può ormai “garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati.” Pur ribadendo di aver avuto rassicurazioni sul fatto che l’ormai ex tennista stia bene, la Wta specifica che “ha aperto una strada in Cina e dato l’opportunità a molte ragazze di perseguire una carriera nel tennis.”
Una giustificazione non del tutto convincente e che farà certamente discutere. Vedremo ora quali saranno i tornei che saranno disputati. Fino al 2019 si giocava a Shenzhen (dove le Finals avrebbero dovuto essere disputate fino al 2028), Pechino, Wuhan città dalla quale è partita la pandemia da Covid 19, Guangzhou, Tianjin e Nanchang.
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