Roberto De Zerbi è intervenuto a ‘Bobo TV’ rilasciando dichiarazioni interessanti soprattutto su Locatelli e Boga
Nella serata di ieri Roberto De Zerbi è stato ospite della ‘Bobo TV’ su Twitch, accompagnato dagli immancabili Vieri, Cassano, Ventola e Adani andando a toccare diversi argomenti. Tra questi non sono mancati aneddoti relativi ai rapporti con alcuni suoi calciatori al Sassuolo: “Sia con Locatelli che con Boga ho avuto degli scontri forti, ma veramente forti. Con Manuel all’inizio dello scorso anno ho avuto un confronto pesantissimo. Ad entrambi madre natura ha donato una qualità superiore. Io ho cercato di migliorarli in due cose: prima di tutto dandogli un ordine in campo. Boga ad esempio non sapeva attaccare la profondità. Non puoi venire sempre a prendere la palla sui piedi, ogni tanto devi andare”.
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De Zerbi ha quindi continuato: “Sono migliorati entrambi nella testa. Locatelli può fare un ultimo step: deve eliminare la superficialità che ogni tanto ha. Lui è un calciatore vero, ha anche quel briciolo di presunzione che serve, lui ad esempio si vede titolare all’Europeo con la Nazionale. Ed è un pregio, basta che poi non diventi superficiale. Lui è di livello mondiale, basti vedere l’esordio con la Nazionale contro l’Olanda”.
BOGA – “Boga invece ha doti tecniche e fisiche pazzesce, però è troppo timido, riservato. Non chiama la palla in campo e non si impone, come uno del suo talento dovrebbe fare. Adesso ho avuto uno scontro anche con lui, spero che questo sia utile per la sua crescita, spero di essere utile e di essere ricordato da loro per cose positive”.
De Zerbi ha risposto anche alle domande sul futuro: “Dove mi piacerebbe allenare? I giocatori bravi ci sono dappertutto, poi in base ai giocatori la squadra prende l’indirizzo. Secondo me la grandezza di Guardiola è stato l’adattare la stessa idea in base ai calciatori e in base ai campionati. Io sono andato a Monaco a vederlo. Gli ho chiesto perché metteva più cross rispetto al Barcellona. Mi ha detto con una gran semplicità: ‘Qui sono abituati al cross’. Io voglio divertirmi. Poi passi per filosofo ma a me piace divertirmi. L’allenatore è un lavoro talmente stressante, sotto i riflettori, e se uno nemmeno si diverte diventerebbe pesante”.
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