Processo Juve, i tifosi si espongono: ”Colpe di società e Paratici”

Processo Juve, i tifosi si espongono: ”Colpe di società e Paratici”

Fabio Paratici
Fabio Paratici © Getty Images

E’ già tempo di processi in casa Juventus. Dopo la sconfitta contro il Benevento e l’addio ormai definitivo alle ultime residue speranze scudetto, i tifosi protestano per l’incapacità della dirigenza di non aver allestito una squadra in grado di fare la differenza. Il primo nome sul banco degli imputati è quello di Paratici, reo di non aver svolto un buon lavoro in un ruolo che gli stessi non gli riconoscono come il suo, ossia il ds. Le scelte Sarri prima e Pirlo poi hanno deluso anche in virtù dell’incapacità di soddisfare le richieste dei due tecnici e di andare a prendere giocatori non funzionali al modo di giocare. I limiti di Paratici si sono confermati soprattutto in fase di costruzione; una volta smantellato completamente il centrocampo, non sono stati presi giocatori in grado di fare la differenza. Preso Arthur, è mancato un play e un’alternativa di valore che potesse essere utilizzabile in più ruoli, un altro McKennie dunque, che avrebbe decisamente fatto comodo. Inoltre, i due parametri zero Rabiot e Ramsey si sono rivelati dei flop e ora è difficile piazzarli in altre squadre che possano offrire cash. Non è stato capace di prendere una punta che sarebbe servita tantissimo a Pirlo, per non parlare delle vere alternative a Cuadrado ed Alex Sandro.

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Processo Juve, i tifosi si espongono: ”Colpe di società e Paratici”

Senza dimenticare che la scelta Pirlo è stata un salto nel buio, non avendo esperienza ha dovuto subito gestire una rosa di grande spessore tecnico e caratteriale e non è affatto facile. Anche nella scelta di dover cambiare qualche ruolo, come ad esempio con Bernardeschi, è stato un totale fallimento. Per il futuro servirebbe un restyling completo, con alcune cessioni mirate e pesanti per alleggerire il monte ingaggi e prendere dei big che possano aiutare la squadra a svoltare mentalmente e tecnicamente. Ripartendo ovviamente da Ronaldo. Anche se ha 36 anni e annualmente si devono fare le dovute valutazioni, CR7 è imprescindibile e bisognerebbe costruirgli la squadra attorno almeno finché lui deciderà di restare. Ma la vera domanda è: con o senza Pirlo? Insistere su di lui potrebbe essere dannoso per tutte le parti chiamate in causa…

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