Nessuno stop al calcetto: si può continuare a giocare, c’è l’escamotage

Il nuovo DPCM del Presidente Giuseppe Conte ha bloccato il calcetto ma è già stato trovato l’escamotage: nessuno stop, si può continuare a giocare.

Nessuno stop al calcetto
Un campo di calcio a 5 / Getty Images

Lo stop agli sport di contatto svolto in maniera amatoriale, deciso dall’ultimo DPCM pubblicato dal presidente Giuseppe Conte, ha gettato nello sconforto i milioni di appassionati che in tutta Italia, settimanalmente, riempiono i campetti di calcetto di tutta Italia.

Niente più partitelle infrasettimanali almeno per un mese per cercare di contenere la minaccia Coronavirus. Ma c’è un’incredibile e sorprendente novità emersa nelle ultime ore. Grazie ad un’escamotage, studiata da diversi gestori di impianti e società dilettantistiche, è possibile continuare a giocare a calcetto, evitando così lo stop deciso dal Governo.

La soluzione è già adottata in diversi centri italiani e potrebbe presto diventare “prassi”, sebbene con elevatissimi rischi.

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Il calcetto non subisce nessuno stop: ecco la “tattica” studiata per continuare a giocare

Fermato il calcetto
Partita di Futsal / Getty Images

Alcuni gestori di impianti sportivi di tutta Italia stanno infatti spingendo i propri clienti a tesserarsi per un’ente di promozione sportiva aggirando così il divieto imposto dal DPCM.

Nel decreto infatti viene data la possibilità alle società dilettantistiche, che svolgono attività sportiva in modo continuativo, di poter proseguire regolarmente la propria attività sportiva.

Fatta la legge, dunque, trovato l’inganno: arrivati al campetto, ai clienti si richiede un’inscrizione (da fare sul momento) ad un ente di promozione sportiva. Pagando un tesseramento che ha un costo di circa 5€, e dunque iscrivendosi ad un’associazione, il calcetto tra amici può così facilmente proseguire.

Occhio però ai rischi di questo escamotage: nel caso in cui dovesse essere contestata, dagli enti preposti, la mancanza del requisito della continuità dell’attività, si può incorrere in salatissima sanzione o, addirittura, in una chiusura totale dell’impianto.

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