La situazione si fa sempre più delicata in casa Juventus, ambiente in crisi e spogliatoio che inizia a remare contro Allegri
La crisi è deflagrata in maniera definitiva in casa Juventus, dopo la sconfitta di ieri contro il Maccabi Haifa in Champions League. Un ko che porta i bianconeri a un passo dall’eliminazione europea e che aumenta inevitabilmente la tensione, per una situazione dalla quale non si vede via d’uscita.
Altra prestazione sconcertante, la peggiore forse di questo avvio di stagione, contro una compagine israeliana che solo la settimana scorsa era stata regolata 3-1 a Torino, anche se con un po’ di sofferenza. E Massimiliano Allegri finisce, inevitabilmente, ancora una volta nel mirino della critica, anche se le responsabilità vanno divise anche con giocatori e società, per un rendimento fallimentare. La dirigenza ha blindato la posizione dell’allenatore, con il presidente Agnelli che si è detto non intenzionato a procedere ad un esonero a stagione in corso. Ma appare evidente che, in caso di altri risultati negativi, il livornese potrebbe essere effettivamente a rischio. Squadra in ritiro per il derby con il Torino, il primo di sei match in campionato da qui a novembre in cui tentare quantomeno di accorciare la distanza con le prime posizioni. Diversamente, l’esonero inizierebbe a farsi una eventualità concreta. L’ambiente appare comunque diviso, a giudicare da quanto si vede in campo, ben oltre la difficoltà di cosa fare sul terreno di gioco.
Il quotidiano ‘Repubblica’ fa il punto sullo spogliatoio bianconero, dove ci sarebbero diversi giocatori ‘contro’ l’allenatore. A cominciare da Bonucci: tra lui e il tecnico, i rapporti sono diplomatici per ragion di stato dopo la rottura di qualche anno fa, ma, vista la situazione, potrebbero deteriorarsi nuovamente. Nel fronte dei contrari anche Chiesa, che faticava a entrare in sintonia lo scorso anno con lui, quindi Locatelli e McKennie, ‘trascurati’ nella loro evoluzione a centrocampo (Allegri ha manifestato preferenze esplicite per Rabiot), il giovane Miretti, e poi i ‘nuovi’ Bremer e Kostic, che sono perplessi di fronte alle indicazioni dell’allenatore in allenamento e in partita. Pochi quelli che sono apertamente dalla sua parte, ossia Perin, De Sciglio, Szczesny, Cuadrado e Danilo. C’è poi il fronte di coloro che sembrano pensare solo al Mondiale, ossia i vari Pogba, Paredes e Di Maria.
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