Che fine ha fatto Josè Mauri? Ripercorriamo il passato e scopriamo il presente del centrocampista argentino che aveva fatto innamorare Parma e Milan.
Nel calcio nessuna carriera è uguale ad un’altra. Ancor di più quando si parla di giovani: le entusiastiche valutazioni iniziali rischiano nel concreto di stravolgere un intero percorso calcistico, sia in positivo, che in negativo. A volte, un salto in avanti rapido può premiare le potenzialità di un talento. Talvolta invece il balzo può avvenire tanto frettolosamente da far bruciare alcune tappe essenziali con eccessiva rapidità.
A quest’ultimo caso, probabilmente, appartiene la carriera del centrocampista classe 1996 José Mauri. Talento cristallino tra le fila del Parma a soli 17 anni, oggi svincolato di lusso a soli 24 anni. Nel mezzo una poco soddisfacente avventura al Milan, un prestito all’Empoli, ed infine un ritorno in Argentina per giocare per qualche mese con il Club Atletico Talleres di Cordoba.
Scatti forse troppo rapidi per chi avrebbe avuto bisogno di tempo e spazio per dimostrare a tutti il proprio talento.
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Josè Mauri, dal Parma allo svincolo: cosa è accaduto?
Il mediano classe 1996 arriva in Italia prestissimo, a soli 13 anni. Con la maglia degli Allievi del Parma, allenati da Lucarelli, mostra al mondo il suo talento purissimo. Di lì a poco arriva la prima squadra, la Serie A e l’interesse delle big.
Tutto troppo bello. Tutto troppo presto.
Dopo Parma infatti per il centrocampista ci sono stati pochi guizzi e ancor minori chance. Colpa del calciatore? Probabile. Ma anche colpa dei contesti poco favorevoli all’esplosione del talento argentino. Il Milan che accoglie Mauri, è in quel periodo un continuo viavai di dirigenti, allenatori e calciatori. Non una cornice semplice dove affermarsi. Il ritorno in Argentina, pensato inizialmente come tappa intermedia di un percorso di crescita, è altrettanto fallimentare: 12 presenze totali, nessun lampo e, ahimè, nessuna ripartenza.
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Fino al punto più basso, oggi: libero da impegni contrattuali, Mauri sta vedendo trascorrere, a 24 anni, quasi un anno da svincolato. Le proposte, verosimilmente, non sono state all’altezza di quel talento visto in Emilia. Perché sbagliare un altro passo? Meglio attendere la chiamata giusta, magari dall’Italia, quella che è la sua seconda casa.
Ma questa volta l’auspicio è che per Josè ci possano essere spazi e tempi. L’obiettivo deve essere chiaro e fisso in testa: dimostrare a tutti, e questa volta definitivamente, il reale valore calcistico.
Passo dopo passo, José Mauri dovrà essere pronto a riprendere in mano la sua carriera. Quale squadra proverà questa affascinante scommessa?