Ainett Stephens si mostra durante una sessione di smart working: i fan si interrogano però se si possa lavorare con una mise così caliente…
Anche per Ainett Stephens è un momento lavorativo molto particolare. Causa Covid anche la modella venezuelana è costretta a fare dello Smart Working e lo racconta tramite il suo account Instagram ufficiale, seguitissimo al momento.
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A catturare l’attenzione è però principalmente l’outfit della Gatta Nera che manda fuori di testa i fan. Tra i tanti apprezzamenti tra i commenti spicca anche chi si interroga con una domanda: “Ma è legale lavorare così?”. Guardare per credere…
QUESTO IL POST INTEGRALE PUBBLICATO SULL’ACCOUNT INSTAGRAM UFFICIALE @AINETTSTEPHENSREAL
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Ainett Stephens racconta la sua infanzia in Venezuela: “Ero un maschiaccio!”
Un’infanzia trascorsa in Venezuela prima di trasferirsi in Italia e diventare un personaggio pubblico. In un’intervista di diversi anni fa rilasciata a Lucignolo, così si raccontava Ainett Stephens: “Fino a 12 anni avevo tanti amici maschi, ero un po’ maschiaccio anche io. Raccoglievo i grilli, saltavo sugli alberi, mi arrampicavo. Facevo giochi un po’ bizzarri. Poi dopo i 12 anni ho iniziato a giocare a pallacanestro a livello agonistico, giocavo anche a pallavolo”.
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Differenze con l’Italia? Tante: “In Venezuela è tutto diverso – spiega la Gatta Nera – non ci sono vie di mezzo, rispetto all’Italia: o trovi la ragazzina di 15 anni già incinta o trovi quella di vent’anni che si vuole preservare per il matrimonio”.
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