La Formula 1 ha riaperto i battenti con la prima gara in Bahrain che ha visto trionfare Max Verstappen. Intanto da quest’anno prenderà il via anche la F1 Academy, una serie completamente riservata ai talenti femminili dei motori che potranno accumulare esperienza. Le dichiarazioni di Susie Wolff.
Susie Wolff, moglie del team principal della Mercedes, recentemente nominata managing director della F1 Academy dovrà gestire tale progetto con lo scopo di portare prima o poi pilote in Formula 1. Le dichiarazioni in merito alla questione della moglie di Toto Wolff.
Il progetto F1 Academy e le donne in Formula 1
Mentre è ripartita dal Bahrain la Formula 1 con la prima doppietta Red Bull della stagione, quest’anno segna anche l’inizio del progetto dedicato alla F1 Academy, serie totalmente riservata ai talenti al femminile del motorsport, con lo scopo formativo e di esperienza finalizzato un giorno anche al grande salto nella categoria regina, interrompendo il digiuno di quote rosa in Formula 1. La competizione, già avviata nel 2019, sarà peraltro diretta da Susie Wolff, moglie di Toto, nonché ultima donna scesa in pista al volante di una monoposto di F1 nel corso di un weekend ufficiale. Era accaduto in Germania nel 2014 pur non partecipando poi effettivamente al Gran Premio.
Al momento sono cinque nella storia della Formula 1 le pilote che sono riuscite a prendere parte a un GP: la prima fu Maria Teresa de Filippis nel 1958 seguita da Lella Lombardi, in grado anche di finire a punti. Divina Galica, Desiré Wilson e Giovanna Amati le altre a partecipare negli anni seguenti. La F1 Academy scenderà in pista da fine aprile e l’ambizione è altissima per questo progetto al femminile.
Formula 1, Susie Wolff e le donne in F1: “Ci vorrà sicuramente qualche anno”
A proposito della F1 Academy ai microfoni di ‘Sky Sports News’ ha preso la parola proprio la managing director, Susie Wolff, che ha affermato: “So che è possibile per una donna correre a questo livello e, da questo punto di vista, l’esperienza è molto importante, soprattutto per tramandarla alla prossima generazione. Dobbiamo gestire le aspettative, e ci vorrà del tempo. Si tratta di aumentare il bacino di talenti, di sensibilizzare e di ispirare la prossima generazione a partecipare per rendere questo sport più accessibile per coloro che vogliono entrarvi. Ci vorrà sicuramente qualche anno. Credo che nel breve periodo potremo ottenere dei veri successi, ma per trovare una ragazza di successo che gareggi in Formula 1, dobbiamo pensare a medio e lungo termine, e questo significa che dobbiamo essere pazienti”.