VENEZIA, ZENGA SI RACCONTA – A ‘Calciomercato.com’, Walter Zenga ha parlato della sua esperienza da allenatore: “Molti mi ricordano per la lite con Varriale ma io ha giocato 473 partite ufficiali con l’Inter. Dal 2002 alleno un po’ in tutto il mondo ma la mia figura non è mai stata presa veramente sul serio: in una trasmissione televisiva hanno chiesto ad un mio giocatore come mi sono presentato nello spogliatoio del Venezia. Qualcuno ha cercato di ironizzare, lui ha risposto dicendo la verità. Prima esperienza in Serie B? So di dovermi confrontare con allenatori di grande esperienza come Colantuono, Foscarini, Stellone, Grosso, Mandorlini, Rastelli. Non sono pentito della scelta, ho scelto di venire qui ad allenare perché c’è un progetto ambizioso. Il presidente Tacopina vuole salire in Serie A il prima possibile. Prendo come esempio Marco Giampaolo: ad un certo punto ha accettato di andare a Cremona in Lega Pro, ora allena un’ottima squadra in Serie A.”
Venezia, Zenga: ”Ecco perché ho accettato”
VENEZIA, ZENGA: ”ME LA GIOCO…” – “Ogni volta è un’opportunità importante. Come a Crotone, esperienza indimenticabile. Abbiamo fatto sei mesi eccezionali e un girone di ritorno di livello. Purtroppo siamo retrocessi e ne prendiamo atto. Non sono rimasto perché ero deluso e demotivato dall’esito del campionato. La società mi è sempre stata vicino, volevano tenermi ma non ero in grado di dar loro ciò di cui avevano bisogno. Cosa deve saper fare un bravo allenatore? Creare una grande sintonia nello spogliatoio e con tutto l’ambiente, oltre a saper gestire i momenti negativi e positivi con equilibrio. Tatticamente ho le mie idee, ho i miei princìpi di gioco. E all’estero ho anche vinto. Sampdoria? Mi fa piacere che qualche volta Ferrero dica ancora che fu un errore esonerarmi. Io non ho rimpianti, oggi sto bene a Venezia e sono contentissimo della squadra e della società. Me la gioco” ha concluso.