MILANO – Dopo la notizia dell’utilizzo del VAR al mondiale, il calcio moderno si prepara ad una vera e propria rivoluzione che porterà il mondo del pallone ad avvicinarsi sempre di più verso l’obiettività nelle varie situazioni di gioco.
Come riporta il ‘Corriere della Sera’, l’utilizzo della tecnologia dovrebbe mettere tutti d’accordo sull’utilizzo di questo sistema in tutti i campionati, ricordando però che il presidente della UEFA Ceferin ha detto no all’utilizzo della VAR in Champions. Il quotidiano si interroga: ”Confusione? Forse si tratta soltanto di un pretesto…”
VAR in Champions, no di Ceferin dettato da interessi particolari?
Quasi un mese fa, il nuovo presidente, annunciò che nella prossima edizione della Champions non verrà introdotta la Var, spiegando che la motivazione è da ricercare nell’ambiguità del progetto tecnologico che in Italia, Portogallo e Germania si sta utilizzando con frequenza e con ottimi risultati (limitando al minimo gli errori arbitrali).
VAR in Champions, i possibili motivi del no
Dietro al no della VAR potrebbe esserci di più, forse interessi nascosti e profondi che potrebbero mettere in crisi alcuni paesi non attrezzati che hanno votato il presidente: il quotidiano spiega infatti che, in caso di introduzione della Var, molti paesi ”calcisticamente non ricchi” sarebbero costretti ad attrezzare i propri stadi con un ritorno, forse anche economico, non conveniente.
Tuttavia, dopo gli errori delle ultime partite di Champions ed Europa League, e se il VAR avrà successo al mondiale, Ceferin non potrà continuare sulla propria linea del no categorico, soprattutto se sarà dimostrato al mondo intero l’enorme vantaggio sull’obiettività del risultato sportivo grazie all’ausilio della moviola in campo…