CORONAVIRUS, SERIE B: “NON RIPARTIRE” – Non si sa se e quando il calcio in Italia riprenderà, si sa però quando questo dovrà eventualmente terminare: il prossimo 2 agosto. Queste le disposizioni della Lega che, intanto, continua a studiare le soluzioni per poter ricominciare in piena sicurezza i campionati di Serie A e Serie B. Si lavorerà per la ripresa di entrambe le competizioni, pur con le difficoltà del caso, anche se non tutti sono d’accordo per la riapertura dei due tornei. Dalla serie cadetta infatti una voce autorevole, del presidente della Juve Stabia Langella, che dichiara come non si possa riprendere la competizione.
In un’intervista al Mattino ha infatti ammesso: “Non si può ripartire. Quanto meno non a queste condizioni attuali.”
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Serie B spaccata, le difficoltà della ripresa
Il numero uno del club campano spiega quali sono le criticità della situazione attuale, nel caso in cui si torni a giocare: “Le disposizioni del protocollo sanitario sono inattuabili innanzitutto dal punto di vista delle strutture, dovremmo requisire un albergo in 50 persone, poi produrre indagini quotidiane e fare tamponi a tutti senza la certezza di poter scongiurare il pericolo di un contagio.”
Una possibile soluzione poi per decretare promozioni e retrocessioni pur senza concludere il campionato: “Classifica? Si potrebbe cristallizzare il campionato e fare come nel 2014: due promozioni in serie A e tre retrocessioni in C”.
Il Governo, infine, secondo Langella dovrebbe dare il suo contributo economico data la mancanza di ricavi per i club di entrambe le serie.
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