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Quando la retrocessione è inaspettata: Torino e Cagliari, occhio alla storia

Torino e Cagliari, squadre in piena lotta per evitare la retrocessione, farebbero bene a ricordare il passato: tante big, sorprendentemente, sono andate giù.

Torino, tanti casi covid, partite a rischio. © Getty Images

Quella della stagione 2020-2021 sarà una delle lotte retrocessione più intense degli ultimi anni. Con il Crotone già con un piede e mezzo in B, rimangono due slot liberi: Parma, Cagliari, Torino, Benevento, Fiorentina, Spezia e Genoa, sono tutte pienamente invischiate in questa sfida all’ultimo sangue. Tra le più a rischio spiccano certamente Parma, Cagliari e Torino, tre big del calcio italiano che potrebbero ritrovarsi il prossimo anno a ripartire dalla B. Il blasone in questo caso non conta e lo sanno bene alcune nobili incredibilmente decadute nonostante una previsione iniziale ben più rosea. Diamo un’occhiata alla storia riportando alla mente 3 esempi che potrebbero terrorizzare i tifosi.

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Napoli, Verona e Samp: tre retrocessioni che bruciano ancora

Angelo Palombo, capitano della Sampdoria, chiede scusa alla curva dopo la clamorosa retrocessione in B © Getty Images

NAPOLI 1997-1998

Quello che si presenta ai nastri di partenza del campionato 1997-1998 è un Napoli reduce sì da una pesante crisi finanziaria, ma comunque di alto livello. Nonostante alcune pesantissime cessioni, ad inizio anno c’è chi addirittura considera gli azzurri come candidati principali per la conquista di un posto in Coppa Uefa. Quell’annata però entra nella storia azzurra come la peggiore mai disputata in Serie A: soli 14 punti collezionati in classifica alla fine dell’anno. A nulla serve il valzer di allenatori che vede alternarsi Mutti, Mazzone, Galeone e Montefusco. La squadra retrocede in maniera orribile e saluta la Serie A. E pensare che, probabilmente, l’allenatore giusto per salvare quella squadra, ci sarebbe pure stato: Massimiliano Allegri, all’epoca 31enne, gioca con la divisa del Napoli le sue ultime partite della carriera da calciatore in Serie A. Chissà cosa sarebbe accaduto se si fosse accomodato da subito in panchina…

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VERONA 2001-2002

Con una rosa capace di impaurire tutti, anche la Juventus campione d’Italia, l’Hellas Verona 2001-2002 è riuscito nella clamorosa impresa di retrocedere in B dopo aver messo in cascina 25 punti nel girone d’andata. Paolo Cannavaro, Dario Dainelli, Massimo Oddo, Mauro German Camoranesi, Mario Frick, Alberto Gilardino ed Adrian Mutu, sono soltanto alcuni dei nomi stellari appartenenti a quella squadra allenata da un tecnico di altissimo profilo come Alberto Malesani. In 4 mesi l’Hellas riesce però a dilapidare tutto e retrocede, da quartultimo, dopo aver perso il 5 maggio 2002 (data funesta anche e soprattutto per i tifosi dell’Inter) nello scontro diretto per la salvezza contro il Piacenza. Quasi tutti i talenti di quella rosa diventeranno in breve tempo fenomeni del calcio europeo mentre per il Verona inizierà da lì un periodo nerissimo che terminerà soltanto nel 2013-2014 con il ritorno nella massima serie.

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SAMPDORIA 2010-2011

Il dramma della storia blucerchiata inizia, incredibilmente, con una qualificazione europea arrivata nella stagione 2009-2010. La Sampdoria di Gigi Delneri, dopo aver battuto la Roma all’Olimpico e regalato lo scudetto all’Inter, approda ai preliminari di Champions League e si prepara per uno straordinario ritorno in Europa. L’addio estivo del trio Marotta, Paratici e Delneri, convinti da Andrea Agnelli a far partire il nuovo ciclo Juve, mina un po’ di certezze di quella favolosa squadra che si presenta comunque alle porte della doppia sfida con il Werder Brema con tutte le intenzioni di entrare nella fase a gironi di Champions. La sfida con i tedeschi va però male e da lì in poi alla squadra blucerchiata non va bene nulla. La lite interna con Cassano, la cessione di Pazzini all’Inter, l’eliminazione dall’Europa League ed il conseguente esonero di Di Carlo per far posto ad Alberto Cavasin, non sono che i segnali di un disastro imminente che si materializzerà il 15 maggio 2011 al termine della sfida contro il Palermo. L’annata finisce con la dolorosa retrocessione ed il doloroso pianto di capitan Angelo Palombo, sotto la curva, quasi a chiedere scusa ai supporters per quella stagione sciagurata.

Toro, Cagliari e le altre sono dunque avvisate: la storia dice che, anche da big, si può andare in B.

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Pubblicato da
Mauro Piro

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