Nessuno si aspettava una scelta di questo tipo, eppure è arrivato l’annuncio più doloroso: una leggenda dello sport ha deciso di dire basta
Cosa succede quando il primo avversario da battere non è uno che gareggia contro di noi ma la nostra testa? Se lo chiedono spesso anche i professionisti e non sempre reggono la pressione. Ecco perché una leggenda dello sport ha detto addio, perché deve risolvere i suoi problemi con una testa che lo limita.
Negli ultimi anni sta succedendo sempre più spesso anche a chi ha vinto molto e in qualche modo è entrato nella storia del suo sport. Provate un po’ a ricordare quello che era capitato a Josip Ilicic che nel suo momento più bello con l’Atalanta si era fermato improvvisamente. Sono serviti diversi mesi per rivederlo in campo, ma non è stato più lo stesso.
Ma è successo anche in altri sport, anche ad altri grandi campioni. Come Michael Phelps, semplicemente il nuotatore più grande di sempre come dimostrano i suoi 23 ori alle Olimpiadi e i 26 ai Mondiali. Eppure si è dovuto fermare un paio di volte negli anni prima del ritiro definitivo e alcuni suoi eccessi sono passati alla storia.
Addio a una leggenda dello sport, Adam Peaty non si diverte più e dice basta
Ora sta succedendo ad un suo collega, altrettanto illustre. Perché Adam Peaty negli ultimi dieci anni, cominciando con i Giochi di Londra, ha vinto tre ori e due argenti alle Olimpiadi fino a Tokyo 2020, più otto medaglie d’oro ai Mondiali e 16 agli Europei.
Per tutti è diventato il re della rana, come dimostra anche il suo record del mondo nei 100 rana. Tutti lo aspettavano il prossimo luglio ai Mondiali in vasca lunga di Fukuoka per sfidare Nicolò Martinenghi, campione del mondo un anno fa a Budapest proprio sui 100 rana. Invece non sarà così. Non è solo un’indiscrezione giornalistica, a dirlo è stato lui stesso con un lungo post su Instagram spiegando perché non lo vedremo ai Campionati nazionali britannici. Un’assenza che di fatto significa perdere il treno per i Mondiali, ma è quello che lui vuole al momento perché sente di non essere pronto. Peaty ha affermato che pochi sanno “cosa fanno le vittorie alla salute mentale di una persona”.
“Ho avuto grossi problemi di salute negli ultimi anni ed è importante essere onesti su questo aspetto. Sono stanco, – ha continuato il nuotatore – non sono io e non sto divertendomi nello sport come ho fatto negli ultimi 10 anni”. Non è un ritiro definitivo perché dice di pensare ancora alle Olimpiadi di Parigi 2024 tra quindici mesi, ma intanto per i suoi tifosi è una mazzata.
Come ha confessato Peaty, per lui lo sport e anche la fatica quotidiana erano certamente faticosi ma aveva trovato il modo di farlo divertendosi. Ora non è più così e quindi è inutile andare avanti per farsi solo del male. Non è una resa definitiva, ma certo fa male.