Penalizzazione Juventus, dall’ambiente bianconero reazioni sdegnate al verdetto della giustizia sportiva: un grande ex alza la voce
La Juventus si trova a dover affrontare la seconda parte della stagione con un pesantissimo -15 in campionato che va a limitare fortemente, per il momento, le sue ambizioni in questa stagione, e potrebbe incidere pesantemente anche sulle successive.
Penalizzazione Juventus, ora per i bianconeri è una parete verticale: ma il peggio potrebbe ancora dover arrivare
Una penalizzazione davvero ‘afflittiva’, nel senso reale della parola, che toglie alla squadra di Allegri le residue speranze di correre per lo scudetto e mette in salita anche la corsa ad un posto Champions. E se è vero che la società si batterà, con il ricorso al Collegio di garanzia del Coni, per tentare di ottenere l’annullamento della sentenza e dunque la restituzione dei punti sottratti in classifica, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi la Juventus sarà alle prese con altre numerose battaglie davanti alla giustizia sportiva, che potrebbero causare altri effetti importanti. Se il club andasse infatti di nuovo a processo per la manovra stipendi e ancora una volta per le plusvalenze, nel filone relativo ai ‘rapporti opachi’ instaurati in maniera sistemica con altre società, rischierebbe altre penalizzazioni in graduatoria, nonché, per la manovra stipendi, squalifiche dei giocatori coinvolti. E l’Uefa, sullo sfondo, potrebbe ulteriormente intervenire, sanzionando il club per ‘antisportività’ o per violazione del Fair Play Finanziario, in caso di irregolarità accertate, con esclusione dalle coppe per una o più stagioni.
Penalizzazione Juventus, Tacchinardi a gamba tesa: “Nessuno sa dire il perché del -15 in classifica”
La reazione della società alla penalizzazione della Juventus non è la sola. Anche altri appartenenti al mondo Juve, come diversi commentatori, si scagliano contro la decisione della Corte d’Appello, in particolare Alessio Tacchinardi, ex centrocampista bianconero.
In una intervista al quotidiano torinese ‘La Stampa’, Tacchinardi non le manda affatto a dire, chiedendo chiarimenti a gran voce. “Si tratta di una vergogna – ha spiegato – Per i modi, per i tempi, per una decisione incomprensibile. I 15 punti di penalità non me li ha saputi spiegare nessuno. Come mai non sono stati 9 punti come chiesto dall’accusa, o 30 punti, se gli illeciti erano invece particolarmente gravi? Mi aspetto delle spiegazioni chiare, anche su dove sono finite le altre società in questa decisione. Per la questione plusvalenze, realizzarne una vuol dire che si è almeno in due”.