OSVALDO, VITA DA ROCKSTAR – Intervistato da ‘Marca’, il ‘cavallo pazzo’ Osvaldo ha parlato della sua decisione di lasciare il calcio: “A 30 anni mi sono reso conto che non faceva più per me. Se ad alcuni professionisti come Ronaldo piace allenarsi anche dopo l’allenamento, a me premeva di più fare il barbecue e mangiare – ha detto -. Il calcio mi ha permesso di vivere un certo tipo di vita guadagnando e viaggiando tanto, non lo rinnego e continuo ad amarlo per quello che è. Ciò che non mi piace è la vita fuori, fatta di regole, sacrifici e libertà mancata: a questo non posso rinunciare. Ricordo che In ritiro con la nazionale italiana fumavo, diciamo che era concesso… Al Boca, con Schelotto, mi hanno sbattuto fuori. Fumo tanto, mi piace e ne pago le conseguenze: da poco o giocato con amici e poco dopo ero già sfinito…”
OSVALDO: ”MESSI VIVE IN UNA PRIGIONE DORATA” – “Mi chiedete se mi piacerebbe essere come Messi? Si come giocatore, no come persona. Vive in una prigione dorata, non potrei mai vivere così. Gli allenatori che ricordo con maggior piacere? Pochettino ha saputo comprendermi, è stato un po’ come un padre quando ho giocato nell’Espanyol. Il migliore in assoluto è stato Conte, aveva sempre ragione! Luis Enrique è uno puro, abbiamo avuto dei problemi ma come tecnico era simile a Guardiola” ha concluso.
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