Charles Leclerc e la Ferrari rilanciano la sfida alla RedBull per la nuova stagione, ma c’è un dato preoccupante per la Rossa e il suo pilota
La stagione 2023 di Formula 1 si preannuncia davvero molto intensa. Caccia aperta alla Red Bull e a Max Verstappen, campioni del mondo in carica, che si sono confermati alla grande dopo il trionfo del 2021. La Ferrari in alcuni momenti sembrava avere il potenziale per mettere in difficoltà la monoposto austriaca e l’olandese volante, ma non è bastato.
Leclerc, segnali importanti nel 2022 ma bisogna ancora crescere per il Mondiale: il monegasco comunque ci crede
Charles Leclerc ha mostrato grande talento per lottare da pari a pari con il suo rivale, quando le condizioni sono però ideali. La Rossa, tra qualche problema di troppo di affidabilità ed errori di gestione ai box, per tacere della crescita della RedBull cui non ha fatto seguito una risposta adeguata, non lo ha messo nelle migliori condizioni per lottare fino alla fine. Il monegasco ha concluso però la stagione con 3 vittorie e con il secondo posto in classifica, un risultato comunque da non disprezzare, anche se abbandonare la lotta per il mondiale di fatto già a metà stagione non ha fatto piacere all’ambiente. Ora, si attende di togliere il velo alla nuova Ferrari, con un motore potenziato e una aerodinamica rinnovata, per competere fino in fondo con i pericolosissimi rivali, e riprovare l’assalto a quel titolo mondiale che a Maranello manca da troppi anni. Ma c’è un dato in particolare su cui Leclerc e la Ferrari devono lavorare, e che è stato uno dei talloni d’Achille della scorsa annata.
Leclerc e la Ferrari, il dato che li ‘inchioda’: così non va
Leclerc ha fatto molto bene in qualifica con ben 9 pole position. In generale, la Ferrari è riuscita a essere più veloce spesso della RedBull sul giro secco, con altre 3 pole position conquistate da Carlos Sainz. Ma questo, come sappiamo, raramente si è trasformato in vittoria. La partenza al palo non è affatto garanzia di successo, soprattutto per Leclerc, che vanta una statistica assai negativa. In carriera, le sue pole sono state in totale 18. E soltanto in 4 occasioni, è riuscito effettivamente a tramutarle in vittoria alla bandiera a scacchi. Una percentuale di ‘conversione’ di appena il 22,22%, la quinta peggiore di sempre. Mentre Verstappen vanta un dato totalmente opposto: 20 pole in carriera, 15 vittorie quando scattato dalla prima posizione. Un 75% clamoroso che lo rende in questo senso per ora il migliore di sempre.