La Juventus prepara la difesa sui vari fronti giudiziari, club bianconero in grande difficoltà: l’unica strategia possibile
Ci si avvicina sempre di più al finale di stagione, che nei prossimi mesi emetterà tutti i suoi verdetti. In campo, ma anche al di fuori. Un fronte quest’ultimo che riguarda soprattutto la Juventus per le ben note vicende, e che rende anche la pausa nazionali in corso estremamente delicata.
Il club bianconero, in campo, spera in un rendimento ottimale da parte della squadra di Allegri sui tre fronti (campionato, Coppa Italia, Europa League). Ma fuori dovrà giocare altrettanto bene le sue carte, per provare a evitare una situazione potenzialmente disastrosa.
Juventus, il club in giudizio di fronte alla giustizia ordinaria e sportiva: una primavera cruciale
Il -15 stabilito dalla Corte d’Appello per il caso plusvalenze è solo l’inizio, altri fronti devono ancora aprirsi e dispiegare i loro effetti e potrebbero mettere seriamente nei guai la Vecchia Signora.
La Juventus attende il 19 aprile la pronuncia del Collegio di garanzia del Coni per ottenere la restituzione dei 15 punti di penalizzazione. Ma nel frattempo vedrà l’apertura del processo penale relativo all’inchiesta Prisma e dal punto di vista sportivo, tra qualche settimana, quella verosimile dei procedimenti per manovra stipendi e partnership terze. Anche l’Uefa ha aperto una indagine per violazioni del Fair Play Finanziario, la situazione insomma rischia di farsi assai critica.
Juventus, strada in salita: “Sa di non essere salvabile”
Va ancora all’attacco, come suo solito, il giornalista Paolo Ziliani del ‘Fatto Quotidiano’, che segue molto da vicino le vicende dei bianconeri.
Sul suo profilo Twitter, in questo periodo, quasi ogni giorno illustra i possibili scenari. E in questo caso, avvicinandosi i dibattimenti in aula, dal punto di vista penale e sportivo, Ziliani sostiene che la Juventus abbia a disposizione una sola strategia per cercare di cavarsela. “La Juventus in primis sa di non essere salvabile né sul fronte penale né sul fronte sportivo: la sua colpevolezza è conclamata, la mole probatoria a suo carico non le dà scampo – spiega – Essendo impossibile dimostrare la propria innocenza, il club ha scelto d’imboccare l’unica strada che può dargli una chance: quella delle eccezioni e dei cavilli giuridici che possono disturbare o frenare i procedimenti, in una caccia disperata ai vizi di forma. Sul fronte penale, si punterà alla prescrizione, come già accaduto per il processo doping o in quello per Calciopoli. Sul fronte della giustizia sportiva, anche per le manovre stipendi si cercheranno i cavilli, per evitare pene che altrimenti sarebbero durissime”.