Romelu Lukaku e l’Inter, un ritorno che fin qui ha deluso le attese: i nerazzurri si interrogano sul futuro, nuova bocciatura
Nei sogni dei tifosi dell’Inter, ma anche nelle previsioni di molti addetti ai lavori, il ritorno di Romelu Lukaku in nerazzurro dopo un anno di assenza avrebbe dovuto essere l’arma in più per i vice campioni d’Italia per tornare a vincere lo scudetto e per una grande stagione. Un ritorno inseguito a lungo da società e tifosi, ma anche dallo stesso giocatore. Che però, non ha sortito gli effetti desiderati, anzi.
Dopo un ritorno che sembrava, viste le premesse, da sogno (gol dopo due minuti con il Lecce all’esordio e assist a Lautaro Martinez una settimana dopo contro lo Spezia), il centravanti è di fatto sparito dai radar per mesi per un doppio problema fisico che lo ha tolto praticamente dalle rotazioni di Simone Inzaghi per larghissima parte del girone d’andata. Ora, con l’avvento del 2023, il giocatore sta gradualmente ritrovando confidenza con il campo e qualche piccolo segnale di crescita si intravede, specialmente dopo il derby, ma ancora non ci siamo. Al momento, siamo a uno score di 2 reti appena in 11 presenze totali, la maggior parte da subentrato. L’Inter pare comunque disposta ad aspettarlo e a discutere il suo riscatto con il Chelsea, anche se ci sono dei dubbi notevoli sulla sua possibilità di incidere da qui in avanti e per il futuro che verrà nei destini del club.
Il riscatto di Lukaku viene scoraggiato pesantemente dal giornalista di ‘Sport Mediaset’ Sandro Sabatini. Intervenuto a ‘Radio Radio’, ha tracciato un quadro preoccupante della seconda esperienza in nerazzurro del belga. Oltre che della situazione in sé del reparto offensivo interista in prospettiva.
“Se Lukaku è quello visto fino ad ora, per il suo riscatto meglio lasciar perdere – ha spiegato – Numeri alla mano, ha fatto quello che avrebbe potuto fare un Pinamonti qualsiasi, con tutto il rispetto. Alla lunga, strappare un prestito rinnovato di anno in anno a prezzo contenuti può andare anche bene. Ma non si sa che cosa potrà fare da qui in avanti. Se poi consideriamo il flop di Correa e il fatto che Dzeko ha 37 anni, Lautaro non può mica giocare da solo. Servirà un altro attaccante”.
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