Momento delicato all’Inter, Simone Inzaghi finisce nel mirino: arriva la critica del direttore di Sky Sport Fabio Caressa
L’Inter sta entrando nella fase cruciale della stagione. Nerazzurri ancora in corsa su tutti i fronti, ma che faticano ancora a trovare la necessaria continuità. Manca un passo ulteriore per puntare in alto verso la parte conclusiva di quest’annata, Simone Inzaghi cerca dai suoi risposte importanti nei prossimi, fondamentali match, ma deve anche fronteggiare il ritorno di alcuni problemi.
Inter, tensione dopo il caso Barella-Lukaku: nervi tesi in casa nerazzurra
Con la Sampdoria una frenata inattesa, un passo falso che non ci voleva. Il Napoli sembra ormai fuggito in maniera definitiva visti i 15 punti di vantaggio, dietro Atalanta, Milan e Roma incombono a tre punti. Occorrerà una reazione contro l’Udinese, anche per preparare al meglio la sfida di Champions League contro il Porto. Ma a Genova ha fatto discutere, oltre alla prova scialba della squadra, anche il momento di nervosismo tra Barella e Lukaku. Momenti di tensione che si sono ricomposti, ma che non si sono visti per la prima volta. Il che apre interrogativi sull’ambiente nello spogliatoio e sulla gestione del tecnico.
Inter, Inzaghi e la differenza con Conte: parla Caressa
Sull’argomento, si è espresso, nel corso della sua lunga intervista su Tv Play, anche il direttore di Sky Sport Fabio Caressa. Che ha inquadrato in maniera critica il momento della squadra nerazzurra.
“Tutta quella gente che alza le braccia, una costante quando vedo giocare l’Inter, dall’inizio del campionato – ha spiegato – Soprattutto Barella lo ha proprio come modo di fare ed esprimersi. Prima protestava soprattutto con gli arbitri, ora lo fa coi compagni. Quello che è successo con Lukaku è stato un problema forse più lessicale che altro. ‘Figlio di p…’ in Inghilterra è un insulto a cui si da’ un significato molto meno grave rispetto all’Italia. Anche se Barella effettivamente ha esagerato. In spogliatoio, credo che le cose non siano state così tranquille come è stato detto. Forse Inzaghi non esercita una leadership particolarmente di polso come faceva Conte. Anche se queste cose da uno spogliatoio a un altro e da un allenatore a un altro cambiano molto, Ancelotti per esempio all’opposto ti fa lavorare in estrema tranquillità. Inzaghi magari non è un sergente di ferro, ma se trovi un ambiente meno ricettivo al tuo modo di comunicare forse devi cambiarlo. Io credo che sarebbe stato il caso di parlare della cosa molto diversamente all’esterno, non si può sminuire una cosa così che è stata vista da tutti”.