Sistema Paratici? Arriva una distinzione chiara nell’intervista a Tv Play con indicazioni su quanto emerge dalla carte dei magistrati.
La magistratura ha messo le mani sui conti, sulle carte, e l’indagine va in una direzione ben precisa. Il compito di chi indaga è dimostrare se ci sia stato o meno dolo, e da questo potrebbero configurarsi i vari rischi per i bianconeri.
Di certo c’è che il clima è tesissimo, e che il focus è sulle operazioni di Fabio Paratici. In una intervista a Tv Play il giornalista de La Stampa Giuseppe Legato ha dato il suo parere sul terremoto in casa Juve. “Il libro nero di Paratici è un manoscritto redatto dall’attuale ds Cherubini in cui ci sono appunti sull’operato di Paratici e in cui viene sottolineato l’utilizzo eccessivo di plusvalenze degli anni passati. Entro poco nel dettaglio, il tema plusvalenze è complesso – ha ammesso –, ma la procura prova a dimostrare il dolo e il profilo soggettivo del reato. Se l’hai fatto apposta è reato e quindi è falso in bilancio”.
La figura di Fabio Paratici diventa quindi cruciale nelle indagini. “Dovrà rispondere per aver fatto una serie di operazioni che avrebbero alterato gli esercizi della Juventus“, spiega Legato che poi approfondisce alcuni passaggi cruciali nell’inchiesta.
“Ecco qual è il reato più pesante”
Legato chiarisce a Tv Play gli scenari e quelli che possono essere i passaggi cruciali dell’inchiesta. “Questi scambi alla pari con altre società che permettono secondo la Juve di fare plusvalenza per la Procura sono permute”. Legato si spiega. “Il reato che prevede la pena, dopo ovviamente un processo e i vari gradi, è l’aggiotaggio, che è specchio comunque dell’alterazione del bilancio in modo artificioso, cioè dicendo che avevi un bilancio migliore di quanto era in realtà”.
C’è quindi il rischio di scoprire un vero e proprio sistema. Legato sottolinea gli effetti che potrebbero avere le indagini. “Non so se fosse un modello, una sorta di sistema. In numerose intercettazioni, in atti che siamo riusciti a recuperare nell’ambito di questa inchiesta, i dirigenti manifestano un clima di serenità e dissento da chi dice che sapevano di essere intercettati”.
Restano quindi da capire e valutare le operazioni fatte da Paratici. “Uomo in nero di questo scandalo? No, non mettetemi in difficoltà, non perché io non voglia rispondere, la domanda è pertinente. Ci sono tante cose contestate a lui, ma è errato parlare solo di Paratici, se seguiamo il ragionamento dei magistrati non è così”.