GENOA, ROSSI POSITIVO ALL’ANTIDOPING – Giuseppe Rossi è stato trovato positivo al dorzolamide al termine di Benevento-Genoa della scorsa stagione. Interrogato, l’attaccante ha comunque lasciato dei dubbi che la procura ha determinato in una richiesta di un anno di stop. Diverse le reazioni da parte del club rossoblu, a cominciare da Davide Ballardini: “Sono certo di poche cose nella vita, una di queste è la correttezza assoluta di Rossi.” Così Perinetti: “Giuseppe è un giocatore dalla correttezza unica, siamo convinti che potrà dimostrare la sua estraneità dei fatti. Se questo ha portato alla separazione? No, è stata una scelta tecnica consensuale: avevamo altri programmi, lui si aspettava un maggiore utilizzo che non potevamo garantirgli. Ecco perché non è con noi anche in questa stagione. La scelta è stata condivisa anche dal giocatore, il procedimento è arrivato dopo e gli auguriamo che possa essere chiarito tutto”.
Genoa, Rossi positivo all’antidoping
ROSSI, PAROLA ALLA DIFESA – “Sono sempre stato pulito, questo è un evidente caso da archiviazione: la positività è fondata ragionevolmente su un’involontaria contaminazione alimentare”. Come riporta ‘Mediaset’, ecco le parole pronunciate dalla difesa del calciatore in una lunga nota diffusa all’Ansa. ”Giuseppe Rossi è risultato positivo al controllo antidoping del 12/5/2018 dopo la gara Benevento – Genoa, essendogli stata riscontrata la presenza di dorzolamide, peraltro nel valore minimo di 1 ng/ml. Tale sostanza è contenuta esclusivamente in un collirio utilizzato per ridurre la pressione intraoculare elevata ed il suo utilizzo oftalmico non sarebbe rilevante ai fini di doping, ma potrebbe costituire agente diuretico o mascherante di altre classi di sostanze di comune riscontro nel doping solamente attraverso una somministrazione sistemica”.
“I chiarimenti forniti agli inquirenti, in particolare sotto un profilo medico-tossicologico, hanno escluso nella fattispecie ogni intenzionalità e finalità dopante, come riscontrato dalla Procura Antidoping stessa anche in ragione della circostanza che il controllo antidoping effettuatola settimana precedente, era risultato negativo”.
“Giuseppe Rossi, persona limpida e che non è mai incorsa in un precedente disciplinare che non fosse una squalifica per cumulo di ammonizioni, confidava pertanto nell’archiviazione del presente procedimento, ragionevolmente fondato esclusivamente su un’involontaria contaminazione alimentare. Rossi è estremamente rammaricato per questa vicenda nella quale si è inconsapevolmente ritrovato e ha ritenuto comunque di mantenere un comportamento di lealtà e correttezza avanti agli organi della Giustizia Sportiva, affermando ogni sua estraneità e comunque ribadendo di non poter ragionevolmente sapere in quale assunzione di cibo e/o bevanda contaminata possa essere incorso nei giorni precedenti la gara di Benevento”.