Ancora tutto da decidere sul possibile esonero di Stefano Pioli da parte del Milan. La società vorrebbe tenerlo, ma senza la Champions le cose potrebbero precipitare. Tra i tifosi serpeggia un certo malumore per l’andamento della squadra sprofondata fuori dalle prime quattro
Sono in molti, in casa Milan, a spingere per l’esonero di Stefano Pioli. Il disastroso girone di ritorno, che ha portato la squadra dal titolo di campione d’inverno a rimanere fuori dalla zona Champions, sta alimentando parecchi dubbi nell’ambiente. Il tecnico emiliano, ad eccezione dell’anomalo finale di campionato lo scorso anno, ha sempre avuto problemi nell’ultima parte di stagione. Con i rossoneri sta succedendo lo stesso. Il trend è impietoso: si è passati da una media punti di 2,26 alla fine del girone d’andata all’attuale 1,64. Inevitabile che la il Diavolo fosse risucchiato dalle inseguitrici e uscisse dalle prime quattro.
Dopo la sconfitta con la Lazio, l’ennesima contro una diretta concorrente, Ibrahimovc e compagni si sono visti superare dall’Atalanta e raggiungere da Juventus e Napoli. I capitolini, cui manca il recupero della partita con il Torino, sono a un passo. Proprio contro bianconeri e bergamaschi (prima del giro di boa, squadre da incontrare ancora per la seconda volta), l’Inter e i partenopei, sono arrivati ko valsi il doppio. Senza considerare la caduta di La Spezia e quella recente con il Sassuolo, oltre ai tanti pareggi casalinghi. Nonostante tutto, però, la società sembra intenzionata a confermate l’allenatore, addirittura a prescindere dalla qualificazione alla prossima edizione della coppa dalle grandi orecchie.
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Era l’estate del 2020 quando, dopo un lockdown lungo e doloroso per l’Italia intera, la Serie A riapriva i battenti. La pausa forzata diede al campionato aveva riconsegnato un Milan brillante, eliminato ingiustamente dalla Juventus in coppa Italia e autore di una cavalcata che lo ha portato fino al sesto posto finale. Il destino di Pioli sembrava segnato, con l’allenatore italiano pronto a lasciare il posto a Ralf Rangnick tecnico e manager tedesco. Con lui, il futuro di Paolo Maldini sarebbe stato a rischio in quanto la società aveva intenzione di consegnargli pieni poteri, anche fuori dal campo. Improvvisamente, però, a luglio, ecco la svolta: i rossoneri correvano troppo veloci, impossibile fermarli e con loro il tecnico parmigiano. Arrivò, così, non solo la conferma ma anche il rinnovo del contratto dell’attuale mister rossonero. Adesso, però, la situazione sembra radicalmente cambiata.
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