Cristiano Ronaldo inizia la sua nuova vita in Arabia Saudita, c’è chi appoggia la sua scelta e ne spiega i motivi
Il calciomercato invernale ha già messo in evidenza un trasferimento molto discusso e dalle cifre considerevoli, per non dire faraoniche. Cristiano Ronaldo, dopo l’addio al Manchester United, proseguirà la sua carriera in Arabia Saudita, nell’Al Nassr. Una decisione, quella dell’asso portoghese, che ha alimentato un certo dibattito.
Cristiano Ronaldo, addio al grande calcio: ma l’Arabia non è solo una prigione dorata
CR7 va ormai per i 38 anni e il rendimento degli ultimi tempi sembra indicare che abbia imboccato il viale del tramonto. A lungo, l’attaccante ha inseguito una destinazione europea, senza trovarla, per continuare a giocare la Champions League, sempre suo oggetto del desiderio. Alla fine, ha ceduto alle lusinghe degli arabi, con un maxi contratto da 200 milioni di euro a stagione, che prevedrà anche un ruolo di ambasciatore del calcio arabo una volta appese le scarpette al chiodo. Ma è un trasferimento dietro il quale non ci sarebbe soltanto questo e che avrebbe più significati di quanto sembri.
Cristiano Ronaldo all’Al Nassr, ecco cosa troverà: il parere di Tramezzani a Tv Play
Ne è convinto Paolo Tramezzani. L’ex difensore, che è stato allenatore, per un periodo, dell’Al Faisaly, ci porta alla scoperta di un calcio arabo esotico sì, ma in grande crescita, non soltanto dal punto di vista economico.
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“E’ una decisione che può sembrare strana, ma io la appoggio – spiega Tramezzani ai microfoni di Tv Play – Va in un campionato dal livello molto buono per squadre e organizzazione. Ci sono allenatori bravi e preparati, i club possono prendere fino a sette stranieri e spesso fanno acquisti offensivi per praticare un calcio propositivo e spettacolare. Ronaldo diventerà la stella assoluta e indiscussa, in questo momento credo abbia bisogno di continuare a sentirsi importante. E’ un contesto dove la passione per questo sport c’è sempre stata, con stadi bellissimi, noi ci siamo sempre affacciati poco verso questi confini. Se Ronaldo otterrà buoni risultati a livello individuale, con una Champions asiatica che è comunque una competizione di un certo fascino, ha nome, forza e peso per spostare le cose e convincere altre stelle a trasferirsi in quel campionato. La disponibilità economica dei club arabi potrebbe fare la differenza. La nazionale? Non credo Ronaldo risulterebbe penalizzato, le convocazioni dipendono da quanto uno ha giocato e non in quale campionato”