Rivoluzione totale in atto in casa Juventus con le dimissioni dell’intero consiglio d’amministrazione che hanno scosso tutto il mondo bianconero e ciò che ne gravita intorno. Ieri sera il comunicato ufficiale che ratificava il tutto mentre non mancano le conseguenze.
Alla base della decisione dei vertici juventini ci sarebbero anche gli sviluppi in arrivo nella indagine Prisma portata avanti dalla Procura di Torino e che tiene banco. Intanto ecco cosa potrebbe rischiare la Juventus tramite le parole di uno dei massimi esperti del settore come l’Avvocato Pierfilippo Capello intercettato da ‘Calciomercato.it’.
Juventus, rivoluzione e dimissioni: la situazione
Un terremoto si è manifestato forte e chiaro in casa Juventus, con le dimissioni di tutto il cda. Oltre al presidente Agnelli hanno infatti lasciato l’incarico anche il vicepresidente Pavel Nedved, l’amministratore delegato Maurizio Arrivabene e gli altri membri: Laurence Debroux, Massimo Della Ragione, Katryn Fink, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio, Giorgio Tacchia e Suzanne Keywood.
Nella nota ufficiale si apprende che: “i membri del Consiglio di Amministrazione, considerata la centralità e rilevanza delle questioni legali e tecnico-contabili pendenti, hanno ritenuto conforme al miglior interesse sociale raccomandare che Juventus si doti di un nuovo Consiglio di Amministrazione che affronti questi temi. A tal fine, su proposta del Presidente Andrea Agnelli e onde consentire che la decisione sul rinnovo del Consiglio sia rimessa nel più breve tempo possibile all’Assemblea degli Azionisti, tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione presenti alla riunione hanno dichiarato di rinunciare all’incarico”.
Inoltre l’assemblea che eleggerà il nuovo consiglio d’amministrazione è stata convocata per la data del 18 gennaio 2023, mentre è stato nominato come dg Maurizio Scanavino.
Juventus, l’avvocato Capello sui rischi dei bianconeri
Dimissioni che scuotono il calcio italiano dalle fondamenta e che rivoluzionano per forza di cose il mondo Juventus, alla luce anche di quell’inchiesta ‘Prisma‘ della procura di Torino che va a avanti. A tal proposito molti tifosi del club bianconero si stanno giustamente chiedendo cosa rischia effettivamente la squadra, e per fare chiarezza i colleghi di ‘Calciomercato.it’ hanno chiesto un parere all’avvocato Pierfilippo Capello, tra i massimi esperti di diritto sportivo: “Premessa: siamo sicuri che il procuratore abbia chiesto gli atti solo per la questione delle plusvalenze e non per altro? Una delle questioni sul tavolo è quella degli stipendi. Anche questi comportamenti, ipotizzati dalla Procura della Repubblica di Torino, potrebbero avere poi rilevanza in ambito sportivo qualora la Covisoc, organo della FIGC preposto al monitoraggio della situazione economico-finanziaria delle società calcistiche, abbia avuto informazioni non corrette. Devono essere veritiere, qualora risultasse il contrario dall’indagine della Procura della Repubblica, potrebbe avere rilevanza e su questo non c’è mai stato alcun procedimento”.
In merito poi strettamente ai rischi del club l’avvocato a ‘Calciomercato.it’ afferma: “C’è un principio di diritto, ne bis in idem, che evidenzia come non si possa essere processati due volte sullo stesso fatto e dunque, non sarà facile per il procuratore federale provare a riprocessare la Juve, intesa come società, per la stessa questione. Per me, sarà difficile vedere nuovamente la Juve a processo per la questione plusvalenze. Diversa, invece, è la posizione dei singoli tesserati. Se emergessero cose diverse rispetto al primo processo, la loro posizione diventerebbe discutibile”.