La Juventus non riesce proprio ad uscire dal momento negativo che ha colpito la squadra di Massimiliano Allegri. Troppi risultati deludenti ed un gioco lontanissimo dagli standard pensati alla vigilia di questa annata che doveva essere quella del grande riscatto. I piani non stanno andando nella giusta direzione e Allegri e la dirigenza sono nel mirino.
Critiche su critiche per la Juventus molto deludente di questo avvio di stagione. I bianconeri sono lontani dalla vetta in classifica e non vincono in generale dal 31 agosto, con un percorso Champions disastroso fin qui che mette ulteriormente in pericolo piani e ambizioni della dirigenza, non esente da colpe e da accuse.
Blackout Juventus in questo inizio di stagione. I bianconeri di Allegri sono distanti dalle zone nobili della classifica di Serie A, dove peraltro non vincono dalla gara interna contro lo Spezia dello scorso 31 agosto. Settembre è stato nel complesso un mese terrificante comprendendo anche le gare di Champions League, con un totale di tre sconfitte e due pareggi.
La situazione del girone europeo si fa già drammatica, mentre in campionato c’è tempo per un recupero anche se non arrivano segnali positivi da Vlahovic e compagni. Il gioco non decolla e Allegri è costantemente sotto accusa, in particolare dopo l’ultimo ko inaspettato prima della sosta sul campo del neopromosso Monza. Una sconfitta che pone ulteriori dubbi sulla gestione del tecnico livornese che però ha un contratto molto lungo e oneroso. Prima della sfida dell’ultimo fine settimana lo stesso Allegri era stato confermato da Arrivabene: “Cambiare guida tecnica sarebbe assolutamente una follia. Oggi come oggi i problemi vanno visti a 360°. Siamo usciti da anni difficili che hanno pesato, non solo nel calcio. Fare processi sommari non aiuta una società come la Juventus a lavorare sulla disciplina. Max non ha solo un contratto, ma un programma da sviluppare in quattro anni. Così come io ho un programma. E se c’è da cercare un colpevole allora quel colpevole sono io. Perché l’amministratore delegato è al vertice della società è sta a me farla funzionare. Servono umiltà, chiarezza e determinazione”.
Arrivabene in un colpo solo aveva confermato Allegri a prescindere e si era assunto determinate responsabilità. Il tutto ha avuto un riflesso anche nelle reazioni dei tifosi che infuriati sui social negli ultimi giorni dopo l’ennesimo ko hanno fatto processi un po’ a tutti. Nel mirino infatti oltre all’allenatore anche lo stesso Arrivabene, invitato a dimettersi:
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