Chievo-Juventus, Maresca sotto l’occhio del ciclone: due espulsioni ai danni dei clivensi

VERONA – Farà certamente discutere la prestazione di Maresca durante Chievo-Juventus di questa sera. Non tanto per l’espulsione di Bastien ma per il rosso a Cacciatore, reo di aver commesso il gesto delle manette dopo una richiesta all’arbitro. Dopo essere rimasto a terra per un contatto in area bianconera, il terzino ha ricevuto le cure del caso dai medici rialzandosi dopo pochi istanti, chiedendo però di poter rimanere in campo per aiutare la squadra a difendere sul calcio d’angolo. Il regolamento vuole che la prassi venga rispettata: dunque bordocampo, ok successivo dell’arbitro e corsa sul terreno di gioco per prendere la propria posizione di competenza. Maresca, infatti, non vuole sentire ragioni e lo spedisce sulla linea laterale. Così, l’estroso e originale terzino clivense, in maniera ironica, si posiziona con le braccia dietro, in gesto provocatorio, simulando le manette, scatenando così la reazione orgogliosa del fischietto di gara che estrae il rosso diretto.

Chievo-Juventus, Maresca sotto l’occhio del ciclone: due espulsioni ai danni dei clivensi

Una punizione esemplare visto che lascia il Chievo in nove uomini e, a detta di molti, Maresca ”ha commesso un grave errore”, spianando così la strada alla vittoria dei bianconeri che poco dopo è arrivata grazie alle reti di Khedira e Higuain. Ora si punta il dito contro l’arbitro e contro la casta arbitrale, spessissimo orgogliosa e permalosa, che interpreta spesso e volentieri in maniera negativa i gesti non violenti e un po’ sopra le righe. Spesso si chiede buon senso nella valutazione degli episodi, anche se da casa o sugli spalti è facile giudicare senza pressione e responsabilità che i fischietti, inevitabilmente, provano per ovvi motivi; è pur vero che, in determinati contesti e situazioni, sarebbe necessario rivedere la rigidità che da sempre contraddistingue la figura dell’arbitro, magari analizzando in maniera più serena e lucida gli stessi episodi. Su una cosa, però, siamo certi: anche oggi tutta l’Italia calcistica anti-juventina grida al complotto a favore della Juve…