Mentre la Juventus, sul campo, è chiamata al difficile compito di una risalita verso l’Inter, fuori dal terreno di gioco continua a tenere banco la questione legata all’esame farsa di Luis Suarez. Che, intanto, è tornato a parlare della vicenda.
Il caso legato all’esame farsa sostenuto da Luis Suarez per ottenere la cittadinanza italiana tiene ancora banco sull’asse Perugia-Torino. Mentre i vertici dell’Università umbra hanno già pagato dopo le indagini della Guardia di Finanza, si rimane in attesa di sapere se la Juventus fosse in qualche modo a conoscenza della modalità d’esame del calciatore ora all’Atletico Madrid.
L’attaccante era in procinto di trasferirsi in bianconero ma mancava il documento che attestasse il suo status di comunitario. Per questo Suarez ha dovuto svolgere, in tempi strettissimi, la sua prova rivelatasi poi fasulla. Il giocatore è tornato a parlare della questione e, in qualche modo, tira in ballo proprio i vertici bianconeri. Svelato l’interrogatorio al quale è stato sottoposto il calciatore lo scorso dicembre, e lui fa i nomi di Nedved, Paratici e Agnelli.
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Esame Suarez: “Ho parlato con Paratici e Nedved”
“Il mio avvocato aveva parlato con Paratici e aveva saputo che era difficile ottenere la cittadinanza. Allora ho deciso di proseguire comunque la pratica per ottenere il passaporto” rivela Suarez, che dichiara come abbia saputo dell’interessamento della Juventus tra la fine di agosto e l’inizio di settembre. A chiamarlo fu direttamente Fabio Paratici, stando alla sua testimonianza.
“Paratici mi chiamò quando ero in aeroporto per dirmi che avevo fatto la scelta migliore per la mia famiglia” ammette il calciatore dell’Atletico Madrid, che poi dichiara come pochi giorni dopo abbia parlato con Agnelli che si disse “…dispiaciuto che la trattativa non era andata a buon fine”. Come è storia nota, poi, da lì a poco Suarez si traferì a Madrid.