Javier Tebas, presidente della Liga, si è soffermato nuovamente sul polverone mediatico relativo a Lionel Messi entrando nei dettagli del contratto
La lunga telenovela legata al futuro di Lionel Messi si è chiusa per ora con un nulla di fatto. Il fenomeno argentino è rimasto a Barcellona, almeno per un anno, vista l’impossibilità di lasciare i blaugrana a parametro zero sfruttando la clausola del proprio contratto. Una lunga diatriba che aveva fatto sognare anche club come Manchester City, PSG e persino le italiane Inter e Juventus. A fare maggior chiarezza sul caso Messi ci ha pensato anche Javier Tebas, presidente della Liga, che ai microfoni del ‘Corriere della Sera’ ha spiegato: “La mia non è stata una guerra contro Messi. Avrei fato lo stesso se si fosse trattato di Pepito Perez o di qualunque altro giocatore del nostro campionato. Come Lega avevamo, abbiamo il dovere di difendere la legalità, la giustizia: i contratti vanno rispettati. Sempre. Che ti chiami Messi o Pepito Perez. Tutto qua”.
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Calciomercato, Tebas mette in guardia il Barcellona: “Messi tra un anno può andar via”
Tebas ha quindi proseguito: “Personalmente ritengo non ci sia stata battaglia con Messi e il suo entourage, ho una stima speciale per Leo, lo adoro, è la storia del nostro calcio negli ultimi 20 anni: come avrei potuto fargli la guerra? Ribadisco: il mio intervento era finalizzato solo al rispetto dei contratti. Poi è chiaro che essendoci di mezzo Leo, la vicenda ha assunto dimensioni mediatiche enormi”.
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Il numero uno della Liga ha quindi spostato il tiro sulla clausola: “Per quanto i suoi avvocati dicessero il contrario, il contratto era chiaro: veniva decontestualizzata una parte, questo li ha indotti all’errore. Alla fine sono contento della decisione di Messi di evitare conflitti giuridici. Continuerà a giocare nella squadra della sua vita. Spero che i rapporti tornino normali. Se fra un anno deciderà di andarsene sarà un peccato, ma non deve dimenticare che dalla stagione 2014/15 è stato stabilito che il marchio del campionato stesse al di sopra dei giocatori e anche dei club. Solo questo è il modo per garantire redditività al settore, infatti ogni giorno che passa la posizione del marchio Liga si consolida. Se fra un anno Leo se ne andrà di certo? Il contratto glielo permette”.
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