Calciomercato Inter, tutto deciso per Conte: Marotta esce allo scoperto

A scudetto acquisito Beppe Marotta ha fatto il punto della situazione sul futuro dell’Inter soffermandosi anche su Antonio Conte 

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Antonio Conte © Getty Images

Il grande protagonista della trionfale annata dell’Inter è senza dubbio Antonio Conte, condottiero di una squadra che in appena due stagioni è riuscita a tornare alla vittoria in Serie A. Sono infatti partiti ieri i grandi festeggiamenti per lo scudetto conquistato con ben quattro giornate d’anticipo, detronizzando la Juventus dopo nove anni di fila. In estate sarà tempo di confrontarsi sul futuro, e a tal proposito è intervenuto Beppe Marotta a ‘Radio anch’io sport’ su ‘Rai Radio 1’ a partire dalle percentuali sulla permanenza di Conte: “Io spero al 100%. Sappiamo che siamo in un momento difficile per lo sport, non solo nel calcio, e questo incide inevitabilmente nelle decisioni dei grandi club. Noi ad esempio abbiamo perso circa 70 milioni di introiti. Anche per questo la “potenza” sul calcio mercato sarà ridotta. I confronti saranno legittimi, giusti, così come saranno fatti in altri club. Tutti assieme bisogna ragionare su certi costi che sono certi e sui ricavi che invece sono incerti”.

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Beppe Marotta. © Getty Images

Marotta ha proseguito: ” Piano B? Non c’è. C’è il piano A, spero che Conte possa continuare il suo percorso qui. C’è grandissimo feeling tra lui, la squadra e la società. Possiamo toglierci ancora belle soddisfazioni. Handanovic? Lui è il nostro portiere e nostro capitano, il nostro dovere è sempre guardare al futuro e rendere la rosa competitiva nel tempo”.

SUPERLEGA – “E’ nata dalla pressione dei 12 proprietari dei club, proprio perché il modello attuale non più sostenibile. E’ un calcio che va verso il modello di business, non ci sono più i mecenati dei club che ripianavano i debiti. La Superlega è nata come forma di preoccupazione e reazione al sistema di adesso. Le modalità e i tempi sono stati un po’ sbagliati, ma l’insegnamento che ne dobbiamo trarre è che questo calcio va rimodellato, altrimenti si va verso un default”.

 

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