Matteo Berrettini incassa una tremenda delusione uscendo subito dagli Australian Open: la sentenza sul tennista romano
Un anno fa, agli Australian Open, Matteo Berrettini inaugurava alla grande la sua stagione, giungendo fino in semifinale, per la terza volta in carriera in una prova del Grande Slam dopo esserci riuscito già l’anno prima a Wimbledon (dove aveva disputato la finale) e agli Us Open nel 2019. Stavolta, però, le cose sono andate assai diversamente e la delusione, per lui e per tutto il tennis italiano, è papabile.
Berrettini, fuori subito a Melbourne e adesso è tracollo in classifica: disfatta inattesa
Esclusione già al primo turno, in quel di Melbourne, contro Andy Murray. L’ex numero 1 del mondo non era l’avversario più facile da incontrare, sicuramente, ma gli ultimi recenti confronti avevano sempre sorriso al tennista romano. Che questa volta invece si è arreso al tie break del quinto set, pagando soprattutto un pessimo avvio di gara (sotto di due set) e non aver sfruttato, una volta compiuta la rimonta, un match point. Berrettini non ha cercato giustificazioni alla fine della gara e ha ammesso di non aver espresso un tennis brillante e di aver fatto fatica. La cosa si ripercuote, inevitabilmente, sulla sua classifica. Oggi, Berrettini è fuori dalla top 20 del mondo, dopo che un anno fa, grazie a quella semifinale, era salito fino alla sesta posizione assoluta.
Berrettini, consigli da una leggenda del tennis: “Ecco qual è il suo punto debole”
Tra i tanti che hanno commentato la sfida persa contro Murray, anche una figura storica del tennis mondiale, John McEnroe, che a ‘Eurosport’ ha spiegato come mai in questo momento il 26enne fatica a ritrovare il meglio del suo gioco.
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“Quella con Murray è stata una partita che tutti ci aspettavamo interessante, ma non pensavamo sarebbe stata così dura. Il rovescio è il punto debole di Berrettini, una kryptonite per la sua carriera – ha dichiarato l’americano – Lo scorso anno con gli infortuni è stato poco fortunato e la cosa lo ha condizionato, penso stia ancora cercando la forma migliore e di ritrovare la fiducia nel suo gioco. In futuro lo vedremo ancora competere in alti livelli, ma ha smarrito un po’ di autostima. Quando giochi una finale di Wimbledon pensi di essere vicino a una svolta per la tua carriera, so come ci si sente. Ora quei momenti sono lontani, ci vorrà tanto lavoro e anche un po’ di fortuna per tornare nella top 10”.