Il ritorno di Max Allegri alla Juventus è la notizia del giorno. A Torino tutti felici ma occhio ai precedenti: quanti ritorni flop.
Massimiliano Allegri © Getty Images
La voce, che girava ormai da qualche settimana, sta diventando sempre più concreta: Max Allegri dovrebbe tornare davvero sulla panchina della Juventus, a partire dalla prossima stagione, per sostituire Andrea Pirlo. Il livornese, a due anni di distanza dall’addio, pare essere stato scelto nuovamente da Agnelli per aprire un altro ciclo che, ci si augura, possa essere fortunato come il primo. L’ottimismo del mondo bianconero è alle stelle: i ritorni dei tecnici, in quel di Torino, e ve ne avevamo già parlato, hanno portato spesso tanta fortuna. Ma non mancano nella storia del calcio esempi di ritorni a dir poco fallimentari. Richiamiamo alla mente alcuni dei più clamorosi.
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Quando il ritorno è un flop: Allegri Juventus, occhio al passato
Tra i più incredibili flop impossibile dimenticare il “Sacchi-Milan bis”. Dopo aver scritto la storia del calcio tra il 1987 ed il 1991 guidando quella che verrà ricordata per sempre come una delle più forti squadre di tutti i tempi, Sacchi, reduce dalle cocenti delusioni alla guida della Nazionale italiana, accettò la proposta di Berlusconi che lo volle fortemente riportare a Milanello. Quell’anno può essere riassunto con una citazione che proprio il tecnico di Fusignano pronunciò: “Sbagliai a tornare nel 1997. Il Milan era un malato grave e io volevo curarlo con un’aspirina. Mancava il gruppo e lo spirito di squadra. Mancava tutto”. Eliminato dalla Champions League per mano del Rosenborg, quel Milan chiuse 11° in classifica. Ben lontano dai fasti della prima era Sacchi.
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Come se non bastasse, il Milan l’anno dopo ci provò ancora compiendo lo stesso identico errore con Fabio Capello. Richiamato da Berlusconi, Capello lasciò in fretta il Real Madrid con l’obiettivo di risollevare il Milan. Ma, esattamente come il suo predecessore Sacchi, sostituito curiosamente per due volte sulla panchina rossonera, fallì miseramente: 10° posto in classifica, soltanto un gradino sopra rispetto la stagione precedente. Un doppio fallimento in piena regola.
Chiude questa carrellata di ricordi Marcello Lippi, tecnico che di ritorni se ne intende. Sebbene però quello alla Juventus fosse stato a dir poco glorioso, il rentrée alla guida della Nazionale italiana fu un vero e proprio crack. Tornato in azzurro dopo l’epico trionfo di Germania 2006, Lippi accettò la chiamata della FIGC per guidare gli azzurri verso il mondiale 2010. Quattro anni dopo, il cammino del viareggino ai Mondiali fu però ben diverso. In seguito ai pareggi con Paraguay e Nuova Zelanda, ed alla sconfitta contro la modesta Slovacchia, l’Italia campione in carica andò fuori ai gironi. Un disastro in piena regola che si chiuse con l’addio, questa volta definitivo, alla nazionale azzurra.
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A questo punto una domanda è d’obbligo: se dovesse realmente tornare a Torino, Max riuscirà a sconfiggere i fantasmi del passato ed a rendere glorioso il suo ritorno in bianconero? Non ci resta che attendere.