Addio Conte, mossa clamorosa dell’Inter: licenziamo per giusta causa!
L’Inter e Conte potrebbero clamorosamente separarsi. La situazione sta diventando sempre più critica in queste ultime ore, tant’è che il club starebbe addirittura pensando al licenziamo per giusta causa: come riporta ‘Calciomercato.it’, il legale Cappellini starebbe valutando questa ipotesi considerata la grave condotta di Conte. L’Inter è abbastanza irritata perché il tecnico avrebbe arrecato un danno all’immagine della società. Lo sfogo decisamente inaspettato ha colto di sorpresa il presidente Steven Zhang che ora si riserverà qualche giorno per capire come muoversi in tal senso. Intanto, l’Avvocato Mattia Grassani, intervistato da ‘Italpress’, ha parlato di questa possibilità: “A mio avviso ci sarebbero i presupposti, il gruppo Suning può tutelarsi in riferimento alle dichiarazioni rilasciate dal tecnico. Ci sarebbero i presupposti per procedere al licenziamento in tronco per giusta causa” ha detto.
LEGGI ANCHE >>> Calciomercato Inter, Allegri porta un altro juventino: nome clamoroso
Addio Conte, mossa clamorosa dell’Inter: licenziamo per giusta causa!
Intanto arrivano i primi commenti in riferimento alla possibilità che Conte possa lasciare l’Inter. Andrea Di Caro, vicedirettore de ‘La Gazzetta dello Sport’, ne ha parlato a ‘Tutti Convocati’ su ‘Radio24’: “Non capisco perché lui possa avere il tempo per lavorare mentre la società deve ovviare a presunte lacune subito, nell’immediato. Conte ha fatto un ottimo lavoro ma ha sbagliato i modi nel gestire alcune uscite pubbliche. Conte vuole avere pieni poteri all’Inter, ma queste dichiarazioni suonano anche come segnali da mandare ad altri club coi quali preferirebbe lavorare rispetto all’Inter. Juventus? Ci andrebbe di corsa” ha detto. Così il giornalista Luigi Guelpa sul suo profilo Twitter: “Il suo atteggiamento non lascia spazio a dubbi: ha già un accordo verbale con un altro club”. Juventus e Manchester United sembrano i club maggiormente accreditati…
LEGGI ANCHE >>> Inter, Conte spara a zero sulla società: “Io e la squadra poco protetti”
